Lombardia, sì alla mozione della Lega per favorire l’export di armi

La burocrazia penalizza troppo l'export di armi della Lombardia e per questo si deve intervenire sulle leggi per favorire le vendite di armi, così la pensa il Consiglio regionale della Lombardia che ha approvato ieri una mozione presentata dalla Lega Nord per facilitare la vendita di armi. La mozione del Carroccio, firmata da tutto il centrodestra regionale, in particolare impegna la Giunta guidata da Roberto Maroni a fare pressione sul governo per non applicare il regolamento europeo che dal 2012 stabilisce modalità uniformi nell'Ue per il rilascio delle autorizzazioni per l'export di armi a uso civile. Il testo infatti ritiene che bisogna ridurre i vincoli burocratici che impediscono alle aziende lombarde del settore armi di poter vendere all'estero e che “rischiano di compromettere la produzione e il bacino occupazionale" dell'area. Durante l'approvazione in Consiglio regionale, avvenuta a maggioranza con 45 sì e 27 no, non son mancate le polemiche con i consiglieri del Movimento Cinque Stelle che si sono presentati indossando delle magliette sulle quali era scritto "Fuori le lobby delle armi dal Consiglio regionale".
Soddisfatto del risultato invece il primo firmatario della mozione, il leghista Fabio Rolfi. "Il testo mette in evidenza un problema di carattere economico importante, che riguarda oltre 100 aziende nella sola Val Trompia e i relativi 3000 dipendenti” ha chiarito il consigliere del Carroccio sottolineando che la mozione riguarda "armi da caccia, ad uso sportivo e per difesa personale, che nulla hanno a che fare con le armi da guerra". Dal suo canto invece il Governatore della Lombardia Roberto Maroni ha promesso: "Quello che decide il Consiglio per me è Vangelo, quindi daremo attuazione immediata" .