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Lobby Nera, Jonghi Lavarini e Fidanza indagati per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio

Roberto Jonghi Lavarini e Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, sono indagati per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio. Oggi la Guardia di Finanza ha perquisito l’abitazione del Barone Nero, al centro dell’inchiesta di Fanpage.it Lobby Nera sui legami tra gli ambienti neofascisti milanesi e la destra istituzionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Barone Nero, Roberto Jonghi Lavarini, e Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d'Italia, sono indagati per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio. Oggi la Guardia di Finanza ha perquisito l'abitazione di Jonghi Lavarini, detto anche il Barone Nero, personaggio noto della destra radicale milanese e al centro dell'inchiesta di Fanpage.it "Lobby Nera". Nei giorni scorsi la procura di Milano aveva aperto un fascicolo, che si occuperebbe anche del reato di apologia del fascismo.

"Ho appreso poco fa dagli organi di stampa di essere stato iscritto sul registro degli indagati a seguito dell'inchiesta di Fanpage. Al momento non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Sono sereno e ovviamente a disposizione della Procura per chiarire quanto prima ogni aspetto di questa vicenda", ha commentato Fidanza in una nota, riportata da Adnkronos.

Gli inquirenti cercano di fare luce su quanto emerso dalla nostra inchiesta: nel video, infatti, si sentono sia Jonghi Lavarini che Fidanza parlare di un meccanismo di "lavatrici" messi in piedi per ripulire i finanziamenti alla campagna elettorale del centrodestra versati in nero. I magistrati dovranno quindi fare luce sui versamenti irregolari proposti al nostro giornalista infiltrato.

Intanto la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, continua a chiedere di visionare l'intero girato. Oggi ha ribadito: "Sono pronta a valutare e dire cosa penso su quanto accaduto quando avrò gli elementi per farlo. Siccome non ho problemi, perché sono una persona che ha fatto insieme a Fratelli d'Italia tanti sacrifici per portare il partito fin qui, chiaramente nessuno di noi è in grado di tollerare qualcuno così distante dalla nostra storia e anche dai nostri valori di riferimento".

Nel frattempo leader politici come Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni continuano a chiedere a Meloni perché non prenda ufficialmente le distanze da quanto visto nel video, tra saluti fascisti, "Heil Hitler" e commenti carichi di razzismo e sessismo.

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