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L’Iss chiede di mantenere le rigorose restrizioni anti-Covid anche dopo le vacanze di Natale

Gli esperti dell’Iss, pubblicando i dati dell’ultimo monitoraggio sull’epidemia di coronavirus, affermano che sia necessario “mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie”. In altre parole, bisogna “evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.
A cura di Annalisa Girardi
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L'epidemia di coronavirus in Italia è ancora grave. Lo afferma l'Istituto superiore di sanità, analizzando i dati degli ultimi giorni del 2020, precisamente dal 21 al 27 dicembre. La situazione è critica, spiegano gli esperti, soprattutto per l'impatto ancora elevato sui servizi assistenziali. In tre Regioni, cioè Veneto, Liguria e Calabria, l'indice Rt puntuale è maggiore di 1 e in generale l'incidenza resta elevata  in quasi tutto il territorio: uno scenario che "desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare le misure" anti-contagio "anche oltre le scadenze attuali". I numeri della pandemia in Italia non permettono ancora di ripristinare il sistema di testing & tracing che permetterebbe di mantenere sotto controllo la curva dei contagi: "Tale situazione conferma la necessità di mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie", ribadisce l'Iss.

I dati riportati nell'ultimo monitoraggio si riferiscono a casi che probabilmente hanno contratto l'infezione all'inizio di dicembre. Inoltre, essendo la settimana di valutazione quella natalizia, gli esperti sottolineano che sia stato effettuato un numero particolarmente basso di tamponi nei giorni festivi. Nove Regioni sono ancora classificate a rischio moderato e tre di queste (Emilia-Romagna, Valle d'Aosta e Veneto) mostrano un'elevata probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Ancora dieci Regioni, invece, hanno un tasso di occupazione di pazienti Covid in area medica o terapia intensiva superiore alla soglia critica. In generale stanno diminuendo i ricoveri nel Paese, ma la situazione è molto varia tra le Regioni.

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Inoltre, sebbene si osservi una diminuzione dell'incidenza a livello nazionale nelle ultime due settimane, siamo ancora lontani da valori che permetterebbero di ripristinare il sistema di identificazione dei casi e tracciamento dei contatti. Tra l'8 e il 21 dicembre l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93, "in lieve aumento da tre settimane e con un limite superiore dell’intervallo di credibilità al 95% che supera il valore 1". Anche qui però ci sono importanti differenze a livello regionale. E, in ogni caso, si registra una generale difficoltà nel mantenere alta la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza, sia per i ritardi di notifica, sia per questioni di completezza: ne risulta una "sottostima della velocità di trasmissione e dell'incidenza".

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Per tutte queste ragioni riscontrate, secondo gli esperti dell'Iss è necessario "mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie". In altre parole, bisogna "continuare a mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone". Quindi "è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile". Il monitoraggio si conclude con un appello ai cittadini affinché si mantengano comportamenti individuali e rigorosi rispettando le misure igienico-sanitarie predisposte.

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