Liguria, consigliere della Lega Nord: “Se avessi un figlio gay lo brucerei”

"Se avessi un figlio omosessuale, lo brucerei nella caldaia": la frase non è stata pronunciata da un miliziano dello Stato Islamico in un remoto villaggio dello Yemen bensì da Giovanni De Paoli, consigliere regionale ligure eletto con la Lega Nord. L'uomo avrebbe parlato in questi termini oggi al termine della seduta della commissione regionale che si era riunita proprio per discutere della prossima legge regionale sulla famiglia, a cui partecipava anche il coordinamento Rainbow, che mette insieme diverse sigle del mondo Lgbt. Naturalmente l'affermazione di De Paoli non è passata inosservata e le reazioni non si sono fatte attendere.
Francesco Battistini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ha commentato: "O De Paoli smentisce di aver pronunciato quella frase orribile e prende le distanze da una posizione del genere oppure si dimetta immediatamente dalla sua carica, con tanto di pubbliche scuse sue e del suo partito". L'esponente del M5S ha quindi chiesto al presidente della Regione Giovanni Toti una pubblica abiura: "La Regione si dissoci con forza dalla frase incriminata e da un pensiero pericoloso". Anche nel Partito Democratico la reazione è stata veemente: "Le parole del consigliere De Paoli sugli omosessuali si commentano da sole per la loro gravità inaudita. Una persona, se pronuncia frasi simili, non può rappresentare le istituzioni – ha detto Raffaella Paita -. Tutti ora si renderanno conto di cosa significa avere la destra al governo della Liguria. Toti dovrebbe prendere immediatamente le distanze da simili affermazioni e da De Paoli. Deve farlo soprattutto per tutelare i valori democratici e l’istituzione regionale. Altro che volto moderato della destra".
Dal canto suo De Paolo sembra però poco intenzionato a scusarsi: "Non ho detto quella frase ma sono tradizionalista, lo ammetto. Non potrò mai ammettere quelle cose dei figli omosessuali. Dite che ho esagerato? Dico sempre la verità. É quello che pensa la gente. La famiglia è un papà e una mamma, un nonno e una nonna. Cosa farei se avessi un figlio omosessuale? Se fosse una malattia lo curerei, ma invece penso sia un vizio e non ci sarebbe nulla per guarirlo. Io non chiedo scusa a nessuno, io non parlavo di loro, parlavo di cose mie, di cosa avrei fatto io, parlavo della mia posizione. E la commissione era finita".