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Letta: “Senza riforme in 18 mesi, il mio governo andrà a casa”

Il premier ospite di Lilly Gruber su La7 lascia intendere un possibile passo indietro dell’esecutivo se le riforme non dovessero essere attuate in tempo. E sul futuro del Pd dichiara: “Tifo Renzi”. Eventuale condanna di Berlusconi? “Non temo effetti sul governo”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Questo è un Governo di eccezione" e  il ‘trauma' di governare insieme agli  avversari del centrodestra "non è passato", visto che "siamo e rimaniamo alternativi".Tuttavia, il lavoro del governo può riconsegnare alla democrazia italiana un "campo di gioco praticabile". Lo ha detto Enrico Letta ospite stasera di ‘Otto e mezzo'. E a sottolineare che l'alternatività tra i due schieramenti è intatta, il premier osserva: "Domenica e lunedì i cittadini andranno a votare per le amministrative e voteranno per schieramenti contrapposti tra centrodestra e centrosinistra. Rimane una differenza molto marcata". Letta è tornato a ricordare di aver preso un impegno temporale in Parlamento per portare a termine le riforme: "18 mesi è il limite. Se non c'è il risultato definitivo ne trarrò le conseguenze".

E a proposito di riforme, parla dell'Imu: "Il 31 agosto è la data limite" per superare la tassa sugli immobili. "Esperti e parlamentari ci stanno lavorando troveremo la soluzione migliore e penso che la discussione sarà attenta, non sono in condizione di anticipare nulla". Altri interventi importanti sono quelli sulla lotta all'evasione "durissima con regole giuste – dice Letta – puntando sulla prevenzione per rendere sempre più tracciabili i pagamenti"; poi  la defiscalizzazione e decontribuzione per le imprese che vogliono assumere i giovani "perché è una vergogna una disoccupazione al 38 per cento. Lo vogliamo fare prima del consiglio europeo" dice il Presidente del Consiglio. E ancora sulla legge elettorale, che sarà "la prima riforma", dice: "non si voterà più con il Porcellum".

Letta parla degli avversari politici. Afferma di non capire le critiche del comico genovese alla riforma del finanziamento pubblico dei partiti ("testo molto coraggioso che fa in modo che un cittadino che non vuole sostenere i partiti può farlo"). In particolare, "non capisco perché dovrebbe prendersi questo merito del cambio di clima nel Paese. Perché se siamo qui – sottolinea Letta – è anche perché 8 milioni di cittadini stanchi hanno votato per il M5S che su questo ha fatto una battaglia". Una battuta su Berlusconi e sui timori che una eventuale sua condanna (Processo Ruby / Mediaset diritti tv) potrebbe avere effetti sul governo: "Ci possono essere eventi esterni, ma non ho paura di effetti sul governo" dice. E il prossimo segretario del PD? "Penso che Renzi possa fare bene il segretario del Pd così come lo può far bene Epifani, che sta dando una grande mano al Governo. Io, comunque, mi occupo del Governo" si limita a dire.

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