Lega Nord, 48 indagati a Reggio Emilia per appropriazione indebita aggravata

48 leghisti sono indagati per appropriazione indebita aggravata dalla Procura di Reggio Emilia in quello che è il nuovo capitolo dello scandalo rimborsopoli che ormai da almeno un paio di anni getta ombre sulla classe politica italiana. I pm, insieme alla Guardia di Finanza, hanno analizzato una lunga serie di spese rimborsate a dirigenti e militanti del partito tra il 2009 e il 2012. Non si tratta di fondi statali, bensì di soldi appartenenti al movimento politico. Il totale dei rimborsi contestati è di circa 250 mila euro. In tutto sono 54 i capi di imputazione. L'indagine è partita dopo un esposto fatto nel 2012 da Mauro Lusetti, poi espulso dal Carroccio, anche lui in realtà indagato come, tra gli altri, l'ex segretario della Lega Nord Emilia, Angelo Alessandri. La lista della spesa emersa dalle indagini è molto lunga: aperitivi elettorali, pizze in compagnia, il conto dell’hotel dell'ex leader Umberto Bossi e il compenso agli autisti dei camion-vela.
In molti casi – si legge sulla Gazzetta di Reggio – si tratta di giustificativi che riportano la descrizione del rimborso ma sono sprovvisti di timbro della Lega o di una qualsiasi intestazione. Tra gli altri nomi iscritti nel registro degli indagati, ci sono quelli di Giacomo Giovannini, leghista fino al 2012 e ora a Progetto Reggio, poi Gianfranco Barigazzi, già responsabile amministrativo della Lega Emilia, e Gabriele Fossa, ex consigliere della circoscrizione ed ex segretario del Carroccio sempre a Reggio. Nei prossimi giorni diversi indagati verranno interrogati.
La Lega si difende: "nessuna irregolarità"
"E' una vicenda vecchia della quale eravamo perfettamente a conoscenza e sulla quale si sta già facendo la necessaria chiarezza". Il Carroccio "ha verificato tutta la contabilità regionale sia attraverso gli organi locali che con il supporto della sede federale di Milano e non è stata trovata nessuna irregolarità", scrive in una nota la Lega Nord Emilia. "Per quello che riguarda le pezze giustificative che seppure in alcuni casi non riportavano l'intestazione Lega Nord, le stesse – spiega la nota – erano chiaramente riconducibili all'attività del movimento svolta dai singoli tesserati. Non c'è quindi nessuna intenzione da parte della Lega Nord di costituirsi parte civile in quanto non si ravvisa nessun danno e anzi si dà massimo appoggio a tutti quei militanti, in molti casi pensionati e studenti universitari, che hanno svolto attività politica per il movimento. Confidiamo quindi in una rapida soluzione di tutta la vicenda appena saranno chiariti i singoli fatti".