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Lega: “Calderoli non si dimette dopo gli insulti al Ministro Kyenge”

Nonostante le roventi polemiche sollevate dalle sue dichiarazioni contro la Kyenge (“non posso non pensare a un orango”), Calderoli non ha alcuna intenzione di dimettersi. E anzi, il caso è solo una mossa per spostare l’attenzione da altri temi più importanti, come il caso del giallo kazako. E’ quanto scrive il Carroccio in una nota.
A cura di Biagio Chiariello
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La Lega Nord in difesa di Roberto Calderoli. Nel giorno della rovente polemica per le offese del vicepresidente del Senato nei confronti del ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge ("non posso non pensare a un orango quando la vedo"), il Carroccio fa sapere che Calderoli non si dimetterà e ne approfitta per ridare ulteriore attualità al vecchio  tema della battaglia all'immigrazione: "Rilanciamo la battaglia politica della Lega Nord sul tema del contrasto all'immigrazione clandestina e della difesa della legalità – spiega il partito al termine del vertice tenutosi in via Bellerio -, confermando la netta contrarietà del Movimento alle proposte finora avanzate dal Governo sul tema, in particolare sulle proposte di cittadinanza facile e concessione dello ius soli".

Manifestazione leghista il 7 settembre – E anzi la Lega, "dopo aver preso atto delle scuse di Roberto Calderoli sul caso Kyenge la segreteria della Lega ha deciso di dare ancora più forza alla sua iniziativa politica organizzando" una manifestazione sulla legalità e il contrasto alla immigrazione clandestina il 7 settembre a Torino, in quella che sembra una vera e propria sfida al governo Letta. Il premier aveva lanciato un ultimatum al segretario generale, Roberto Maroni: "Pagina vergognosa: risolva o sarà scontro totale". Il leader leghista ha ammesso che "Calderoli ha sbagliato, la Lega contrasta le proposte che non condivide, ma non si devono mai insultare le persone" ha scritto Maroni su Facebook. "Ora però basta – ha proseguito- alimentare polemiche e strumentalizzazioni". Parole che arrivano a stretto giro dalle polemiche dichiarazioni di Matteo Salvini nei confronti del Capo dello Stato sul caso: "Taci che è  meglio" – il post del leghista su Facebook diretto a Napolitano, dopo il suo intervento in difesa della Kyenge.

Il Carroccio considera il caso Calderoli-Kyenge come una sorta di mossa per distogliere l'attenzione verso altri temi, come la "vicenda incredibile e scandalosa della deportazione della piccola Adua in Kazakistan" spiega la nota diffusa. Secondo la segreteria politica attorno a tutto il caso vi sarebbe quindi una "enfasi mediatica" su una vicenda per il quale vi è stata "una palese violazione dei diritti civili". Per questo la Lega nord "ha deliberato di dare mandato ai propri capigruppo e ai propri gruppi parlamentari di attivarsi per incalzare il governo su questa vicenda affinchè si accertino le responsabilità politiche evitando la ricerca di facili capri espiatori tra i funzionari del ministero dell'Interno".

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