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L’economia globale è “pericolosamente vicina” alla recessione nel 2023, avverte la Banca mondiale

Nel 2023 l’economia globale rischia la recessione. È l’allarme lanciato dalla Banca mondiale che ha tagliato le previsioni di crescita per l’anno corrente. Ecco i dati.
A cura di Annalisa Girardi
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L'economia mondiale è "pericolosamente vicina" alla recessione nel 2023. Stati Uniti, Cina ed Europa crescono poco e lentamente e la Banca mondiale è stata costretta a rivedere a ribasso le sue previsioni. Lo afferma nel suo ultimo report sulle prospettive economiche globali. "Viste le fragili condizioni economiche, qualsiasi sviluppo in senso avverso – come un'inflazione più alta del previsto, bruschi rialzi nei tassi di interesse per contenerla, una recrudescenza della pandemia di Covid 19 o l'escalation di tensioni geopolitiche – potrebbe spingere l'economia globale in recessione. Se ciò accadesse, sarebbe la prima volta in oltre ottant'anni che si registrano due recessioni globali nella stessa decade", si legge nel comunicato della World Bank.

Di fatto, la Banca mondiale ha tagliato le previsioni per la crescita globale di quasi la metà: se nella precedente proiezione si parlava di una crescita del 3%, questa ora è stata ridotta all'1,7%. Nel caso in cui venisse confermata, sarebbe l'espansione più debole degli ultimi trent'anni, seconda solo alla crisi finanziaria del 2008 e alla crisi dovuta alla pandemia nel 2020.

"L'economia globale dovrebbe crescere dell'1,7% nel 2023 e del 2,7% nel 2024. Si prevede che il forte rallentamento della crescita sarà diffuso, con le previsioni per l'anno riviste a ribasso per il 95% delle economie avanzate e per quasi il 70% dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo", si legge ancora nel report.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le stime parlano di una crescita appena dello 0,5%. Anche per l'Europa si aprirà una nuova stagione di difficoltà: l'export europeo, inoltre, risentirà molto anche di un'economia più debole in Cina. Le cose non vanno meglio ai Paesi in via di sviluppo, anzi: "Le economie emergenti e i Paesi in via di sviluppo stanno affrontando un periodo ormai pluriennale in cui pesano il debito elevato e i deboli investimenti, mentre il capitale globale viene assorbito dalle economie avanzate che hanno a che fare con livelli estremamente alti di debito sovrano e con i tassi di interesse in aumento. La debolezza nella crescita e negli investimenti aggraverà le già devastanti inversioni di tendenza in educazione, salute, povertà e infrastrutture, così come le crescenti sfide del cambiamento climatico", ha detto il presidente della Banca mondiale, David Malpass.

La scorsa settimana Kristina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, aveva avvertito sui rischi di una recessione, spiegando che quest'anno potrebbe interessare un terzo dell'economia globale. "Per la maggior parte dell'economia mondiale, questo sarà un anno difficile, più duro dell'anno che ci lasciamo alle spalle. Perché le tre grandi economie, Usa, Ue e Cina, stanno tutte rallentando contemporaneamente", ha detto.

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