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Le porcellane pregiate di Orban e le scarpe di pitone, tutti i regali ricevuti da Meloni nei suoi viaggi

Dall’inizio del suo mandato Giorgia Meloni ha ricevuto 273 doni da altri Paesi: governi, capi di Stato o anche associazioni che le hanno fatto i regali più diversi. E Palazzo Chigi ha stilato un elenco completo: dal sacco di riso del Pakistan ai numerosi tappeti della Libia, passando per la statuetta di Milei e il foulard di Edi Rama.
A cura di Luca Pons
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Giorgia Meloni da quando è in carica (e fino a marzo di quest'anno) ha ricevuto in media quasi nove doni ufficiali al mese. Sono 273 in tutto, compilati e registrati accuratamente dall'ufficio del cerimoniale di Palazzo Chigi. E si trovano tutti proprio nella sede della presidenza del Consiglio, in una stanza al terzo piano. Se hanno un valore superiore ai 300 euro, infatti, la legge prevede che Meloni non possa usarli per sé.

L'elenco completo è stato reso noto dal governo dopo un'interrogazione parlamentare di Italia viva depositata a inizio gennaio. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha risposto, il 18 marzo, annunciando che la lista era stata depositata presso l'ufficio della presidenza. Non a disposizione del pubblico, ma dei parlamentari sì. E oggi diverse testate hanno riportato alcuni dei regali più particolari.

Gli abiti tradizionali, i tappeti e le scarpe di pitone

Il primo dono in assoluto è arrivato a Bali, dove Meloni era volata per il G20 a novembre 2022. Si tratta di un abito tradizionale indonesiano da donna. Nella stessa occasione era arrivato un regalo del premier indiano Narendra Modi, che con Meloni ha un legame particolare – o almeno così pensano i social, dato che notoriamente da tempo in India spopola "Melodi", il nome della ‘coppia' che unirebbe i due leader. Da Modi era comunque arrivata una veste tradizionale del Kerala, in cotone grezzo decorato in oro, e un tappeto.

Moltissimi regali sono arrivati dalle trasferte in Africa. Ad esempio, in tre viaggi in Libia la presidente del Consiglio italiana ha ricevuto dodici tappeti, due bracciali in metallo, cinque quadri, un set di gioielli, una targa, un piattino in metallo e anche una statuetta a forma di cammello. In Egitto il presidente al-Sisi ha donato dei quadri antichi.

Il dono forse più stravagante è quello di Kamel al-Mubnajjed, il presidente dell'Italia-Saudi Business Council. Ha fatto avere a Meloni un paio di scarpe di pitone blu, con tacco in oro, disegnate dalla stilista Norah Alhumaid. Se la gioca con il cofanetto di velluto rosso contenete una cintura in oro e perle incastonate, donate dal Bahrein. In altri casi invece ci sono regali più ‘sobri' e pratici: dall'iPad regalato dal governo ucraino, al sacco di riso di quello pakistano.

La statuetta di Milei, le porcellane di Orban, il foulard di Rama

In molti casi i doni hanno un legame con la tradizione del Paese: il primo ministro romeno Marcel Ciolacu ha regalato una camicia di lino ricoperta da croci rosse, il Giappone un set di trucchi. In altri casi, la tradizione va a farsi benedire. È il caso di Javier Milei, che notoriamente regalò a Meloni una statuetta di se stesso che imbracciava una motosega.

A proposito di Milei, un altro famoso ‘amico' di Meloni è il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che a giugno dell'anno scorso ha regalato alla premier sei bottiglie di vino bianco e un servizio di tazzine da caffè in porcellana del pregiato marchio Herend, conosciuto anche perché la regina d'Inghilterra Vittoria amava usarlo per il tè.

Il bottino più ricco per la presidente italiana è arrivato al summit sull'energia di Abu Dhabi di quest'anno. L'evento si teneva il 15 gennaio, giorno del compleanno di Meloni. Così i leader si sono lanciati. L'albanese Edi Rama si è addirittura inginocchiato per donare a Meloni un foulard nero con immagini di cittadini albanesi che avrebbe realizzato lui stesso. Il saudita Mohammed bin Salman le ha fatto avere una preziosa mattonella e due vasi, il premier slovacco Fico un set di gioielli. L'Uzbekistan si è superato: è arrivata una catenina in oro citrino tempestata di diamanti, insieme a un mazzo di fiori.

I regali ricevuti da Meloni in Italia

Il valore dei regali scende abbastanza in fretta quando si tratta di trasferte in Italia. Ad esempio, dai World Skate Games di Montesilvano (Pescara) la premier è tornata con uno skateboard. Ai raduni dei bersaglieri ad Ascoli e degli alpini a Udine ha ricevuto i rispettivi cappelli, e al G7 di Borgo Egnazia il presidente della Regione Puglia Emiliano le ha donato una bambola di pezza pugliese.

Che fine fanno le cose donate alla premier

Come detto, i regali che superano una certa soglia di valore se ne restano a Palazzo Chigi. La norma del 2007 che regola la questione (con varie integrazioni successive) prevede che possano essere utilizzati per una mostra, oppure anche venduti all'asta per beneficenza. Lo fece Romano Prodi nel 2009, e all'epoca l'oggetto più particolare era un fucile Winchester di ottone, con calcio in lapislazzuli, decorato con diamanti e zaffiri, ricevuto dall'Arabia Saudita.

Gli ultimi regali in ordine di tempo ricevuti da Meloni sono una chiavetta Usb e un cavo, ottenuti dalla direttrice generale del Cern dopo una visita. L'elenco si ferma a metà marzo e probabilmente da allora sono già arrivati numerosi altri doni. Ma per il momento la lista resta segreta, un po' come il numero e i costi dei viaggi della premier da quasi un anno a questa parte.

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