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Le multe prese all’estero si dovranno sempre pagare in Italia: quando parte la nuova regola Ue

Le multe prese all’estero per una serie di infrazioni – dal sorpasso pericoloso al parcheggio in zona vietata – andranno pagate in Italia, e non si potranno ignorare solo perché si è usciti dal Paese. La nuova norma dell’Ue entrerà in vigore nei prossimi anni, ma ieri il Parlamento e il Consiglio europeo hanno trovato un accordo sul testo.
A cura di Luca Pons
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Presto, la maggior parte delle multe prese in un Paese estero dell'Unione europea andranno pagate anche se si torna in Italia. È la nuova norma che fa parte della riforma europea per la sicurezza stradale, su cui il Parlamento Ue e il Consiglio europeo hanno trovato ieri un accordo. Al momento, i tempi per l'entrata in vigore di questa nuova regola non sono ancora chiari: servirà un voto ufficiale sia del Parlamento che del Consiglio. Dopodiché, da quando la direttiva entrerà in vigore tutti gli Stati avranno trenta mesi (due anni e mezzo) di tempo per applicarla. Si parla quindi, con tutta probabilità di una novità che non verrà attuata prima del 2026.

In ogni caso, la riforma è avviata e l'accordo raggiunto ieri fissa dei paletti precisi. Poiché gli episodi di guida pericolosa all'estero sono frequenti, e circa il 40% delle infrazioni commesse in un altro Paese restano senza sanzioni, le regole cambieranno. La lista di infrazioni stradali che faranno scattare le procedure oltre confine si allungherà. Fino a oggi, si poteva ricevere una multa dall'estero solo per eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza o se si passava con il rosso. Con le nuove norme, si aggiungeranno anche i parcheggi e i sorpassi pericolosi, l'ingresso in zone dove è vietato e l'omissione di soccorso quando si colpisce qualcuno con il veicolo.

Nel caso di una infrazione commessa in un altro Stato, questo potrà inviare una richiesta entro undici mesi al Paese di provenienza: qui si dovrà indicare – in una lingua comprensibile all'autista – qual è stata l'infrazione, quando e dove è avventa, e come è possibile per la persona interessata fare ricorso. Il Paese di provenienza dovrà rispondere entro due mesi al massimo.

Se la multa supera i 70 euro, e dopo aver esaurito tutte le alternative legali, potrà anche essere lo Stato di provenienza a incaricarsi direttamente di riscuotere la somma. Per i primi due anni da quando la norma sarà applicata in ciascun Paese, nessuna agenzia privata di riscossione potrà aiutare gli Stati a farsi pagare le multe per questo tipo di infrazione commessa all'estero.

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