Lamorgese: “Duemila minori non accompagnati dall’Ucraina, lo Stato sosterrà le spese dei Comuni”

"Ad oggi risultano 91.846 ucraini arrivati in Italia, di cui 1.764 minori non accompagnati, accolti soprattutto da famiglie". A illustrare i dati sui flussi di profughi dall'Ucraina, davanti alla Camera dei deputati in occasione del question time, è la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. "Per gestire l'imponente afflusso di profughi il governo ha aumentato di ulteriori 8mila posti le strutture di accoglienza pubblica", ha spiegato, garantendo che "verrà sostenuto lo sforzo dei Comuni per l'accoglienza dei minori non accompagnati assicurando la copertura degli oneri finanziari". Lamorgese ha anche aggiunto: "È stato predisposto un piano per coordinare le attività" con "particolare attenzione al monitoraggio delle presenze dei minori". Molti minori ucraini "sono arrivati in Italia insieme a persone che non sono genitori né tutori", in ogni caso "verranno adottate soluzioni favorevoli all'integrazione".
Le successive interrogazioni parlamentari a cui la ministra ha risposto, invece, vertevano sul tema degli sbarchi dal Mediterraneo. Su questo Lamorgese ha risposto ribadendo più e più volte lo stesso concetto: la risposta a questo fenomeno non può che essere europea. "Più volte ho affermato come una strategia di contenimento dei flussi migratori interpelli primariamente il livello europeo, l'Italia non è che una frontiera esterna – ha detto – Sono noti i nostri sforzi nell'Ue. In vista del prossimo Consiglio europeo degli Affari Interni i cinque Paesi del Mediterraneo centrale saranno in visita in Italia per sostenere una posizione comune in vista del nuovo patto".
"La pressione migratoria nel Mediterraneo centrale è di natura strutturale – ha poi sottolineato – Si tratta di una situazione che ha origini e cause diverse dalla situazione che affrontiamo in Ucraina". E ha spiegato: "L'andamento dei movimento migratori nell'area nordafricana, anche se si registra dall'inizio del 2022 una leggera flessione, risente della situazione di forte instabilità della Libia". Infine ha annunciato: "Nella consapevolezza che Libia e Tunisia sono i Paesi di principale afflusso, ho concordato con la commissaria Affari Interni dell'Unione una nuova visita nel mese di maggio".