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La proposta: destiniamo l’8 per mille alla ricostruzione post terremoto

Il deputato del Partito Democratico Ermete Realacci ha avanzato la proposta sul proprio profilo Facebook. Menzionando la legge del 1985 che regola la ripartizione delle quote derivanti dall’otto per mille, il parlamentare dem sostiene si possa provvedere a destinare per dieci anni tutta la quota di otto per mille spettante allo Stato per la ricostruzione del patrimonio artistico distrutto dal terremoto.
A cura di Charlotte Matteini
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Terremoto, Crollata la cattedrale di Norcia

Destinare tutto l'otto per mille alla ricostruzione del patrimonio storico-artistico danneggiato dal potente terremoto che la mattina del 30 ottobre ha colpito il Centro Italia, in particolare il Comune di Norcia, che in seguito alla scossa si è ritrovato orfano della celebre Basilica di San Benedetto, andata quasi completamente distrutta. La proposta è stata avanzata dal deputato del Partito Democratico e presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci, che sul suo profilo Facebook ha denunciato la necessità di procedere a trovare serie e urgenti soluzioni per provvedere alla ricostruzione di tutti gli edifici storici danneggiati. "Data la gravità e drammaticità dei danni subiti dal patrimonio storico-culturale delle aree colpite dal terremoto penso sia necessario destinare tutti i fondi dell’8 per mille dello Stato, per almeno 10 anni, alla ricostruzione e al restauro dei beni colpiti. Un patrimonio che rappresenta parte fondamentale dell’identità dell’Italia e dell’Europa. Questa finalità è prevista dalla legge e viene incontro anche ad alcuni rilievi avanzati dalla Corte dei Conti sull’impiego dell’8 per mille da parte dello Stato", scrive Realacci.

La legge a cui si riferisce è la 222 del 20 maggio 1985, "Disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi", che norma la gestione dei fondi derivanti dall'otto per mille. L'articolo 48 del testo di legge prevede infatti che in caso di situazioni ben specifiche, lo Stato possa ricorrere all'utilizzo dell'intera quota spettante – ovvero la somma derivante dall'8 per mille Irpef che non viene destinata in maniera specifica dai contribuenti, in sede di dichiarazione dei redditi, alla Chiesa Cattolica – per realizzare interventi d'urgenza: "Le quote di cui all’articolo 47, secondo comma, sono utilizzate: dallo Stato per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali, e ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica". Da come si evince leggendo il testo di legge, secondo la norma attualmente in vigore sarebbe quindi possibile destinare la quota complessiva di otto per mille dello Stato conservazione del patrimonio artistico italiano, nonché la messa in sicurezza e l'adeguamento antisismico dell'edilizia scolastica.

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