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Manovra economica 2023

La manovra deve tornare in commissione, approvato per sbaglio un emendamento da 450 milioni di euro

Una proposta di modifica alla legge di bilancio che costerebbe 450 milioni di euro – praticamente l’intera cifra che era a disposizione per tutti gli emendamenti – è stata approvata per errore. Così, nella mattina di giovedì 22 dicembre il testo potrebbe dover tornare alla commissione Bilancio per la correzione.
A cura di Luca Pons
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Tra martedì e mercoledì, la commissione Bilancio della Camera ha attraversato una lunga notte di lavoro per discutere e approvare in tempo tutti gli emendamenti alla legge di bilancio. Lavoro compiuto, e così il testo della manovra è atteso domani, giovedì 22 dicembre, alle 8 di mattina nell'Aula di Montecitorio per essere discusso. Nella giornata di oggi, però, è emerso un errore che probabilmente farà slittare i lavori, almeno di qualche ora.

Insieme agli altri emendamenti, infatti, ne è stato approvato uno del Partito democratico, firmato dal deputato Andrea Gnassi: si tratta della proposta numero 146.020, ed è piuttosto ambizioso. Prevede, infatti, di stanziare 400 milioni di euro in più, nel 2023, per sostenere le spese dei Comuni. Inoltre, altri 50 milioni andrebbero ai Comuni che hanno avuto anticipazioni di liquidità.

L'Anci, Associazione nazionale Comuni italiani, nelle scorse settimane ha chiesto che più risorse venissero dedicate agli enti locali, anche per affrontare il caro energia. Ma la cifra di 400 milioni di euro, scritta nell'emendamento, è semplicemente irraggiungibile. Si tratta praticamente di tutti i soldi che erano stati messi a disposizione del Parlamento, all'inizio dei lavori, per fare modifiche alla legge di bilancio, e sono stati utilizzati per altre misure.

L'emendamento, quindi, avrebbe dovuto essere bocciato. Tanto è vero che non risultava tra quelli che il Partito democratico aveva segnalato per l'approvazione. "Dalla nostra ricostruzione si dovrebbe trattare di un errore indotto da FdI che ha sbagliato il numero dell'emendamento di cui ha chiesto la votazione che era nella lista delle loro proposte di modifica da votare", ha dichiarato il Pd. "Questo ha tratto in inganno sia il governo che la presidenza della commissione. Si tratta di un errore materiale e tutti ora si domandano chi è il povero deputato che ha perso l'emendamento”.

"Nella foga di dover approvare tanti emendamenti è partito qualche zero di troppo. Ma non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima", ha commentato il vicepresidente della Camera ed esponente di Forza Italia Giorgio Mulé, esponente di Forza Italia, intervenendo a Metropolis su Repubblica.it. Ora gli uffici tecnici del ministero dell'Economia ricontrolleranno i testi, ha fatto sapere il Mef, e "gli eventuali errori saranno corretti con un passaggio in commissione, se necessario".

Insomma, è probabile che domani mattina, alle 8, il testo della legge di bilancio arriverà all'Aula e poi dovrà essere rispedito alla commissione Bilancio della Camera, per eliminare l'emendamento in questione e fare altre eventuali correzioni. "Dopo sole dieci ore dall’approvazione della manovra in commissione Bilancio alla Camera veniamo a scoprire che il testo dovrà tornare in Commissione a causa di un emendamento da mezzo miliardo che sarebbe stato approvato per errore. Ma in che mani siamo finiti?", ha scritto su Twitter la senatrice del Movimento 5 Stelle, Mariolina Castellone.

"Ma che strano. I lavori di Commissione erano così ordinati, precisi, puntuali. Mah", il commento del deputato di Italia viva Luigi Marattin. Dalla maggioranza, invece, non ci sarebbe preoccupazione, dato che si tratterà di un semplice intervento formale.

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