La lettera di Gianni Alemanno dal carcere: “Celle forno, qui si muore di caldo mentre la politica dorme”

Il senatore Pd Michele Fina ha letto in Aula, durante l'esame della riforma sulla separazione delle carriere, una lettera dell'ex sindaco e ministro, Gianni Alemanno, da mesi detenuto a Rebibbia. Il "diario di cella" contiene una denuncia delle condizione delle carceri, sovraffollate ed esposte al caldo asfissiante di queste settimane.
"Arriva il momento più difficile, il caldo che arroventa il sovraffollamento, ma la politica dorme con l'aria condizionata. Sono le parole di Gianni Alemanno", ha esordito Fina. "Rebibbia 29 giugno 2025. Centoottantesimo giorno di carcere", si legge nella lettera. L'ex sindaco descrive "l'inferno" vissuto nelle "celle forno" di Rebibbia, dove nel più fortunato dei casi si può godere di un ventilatore. "Qui si muore di caldo, ma la politica dorme con l'aria condizionata", è uno dei passaggi ripetuti più volte. "Nei giornali si parla del caldo che si abbatte su cittadini e turisti, ma sui detenuti no, problema rimosso. Non si può volgere la testa dall'altra parte perché questo non è solo uno sbaglio, è una vergogna".
L'ex ministro ed ex sindaco di Roma spiega la vera condizione in cui vive assieme agli altri detenuti tra caldo torrido e sovraffollamento. E la stessa sorte che tocca anche agli agenti di polizia penitenziaria, vittime di ciò che succede all'interno delle carceri. "Questo caldo rovente che ci porteremo nei prossimi mesi si aggiunge alla vergogna del sovraffollamento. La politica non si accorge che già a giugno siamo arrivati a 5 proteste carcerarie, oggi reato dopo il decreto sicurezza", attacca Alemanno. L'ex sindaco condivide le esperienze drammatiche di altri detenuti e compagni di cella, stipati in celle surriscaldate e sovraffollate. Attraverso questa testimonianza diretta, il senatore dem ha chiesto all'intero emiciclo: "Mi chiedo se qui in quest'aula stiamo davvero parlando dei reali problemi della giustizia italiana".
All'appello di Fina si è aggiunto quello di Cuperlo (Pd) che ha pubblicato sui suoi social il diario di Alemanno: "Chi è un avversario politico? Nella mia esperienza è qualcuno che per formazione, scelte, militanza, si colloca molto lontano da te, talvolta all’opposto dei valori e della cultura a cui senti di appartenere. Da questo punto di vista, Gianni Alemanno è stato parte (e tuttora lo è) di quella destra che fino da ragazzo mi è sembrata un avversario da contrastare, e possibilmente battere nelle urne e nelle coscienze", ha scritto." Oggi, però, riproduco qui sotto il “diario” che Gianni Alemanno (già parlamentare, ministro, sindaco di Roma) ha pubblicato su questi giorni d’inizio estate e su cosa implica viverli dentro un carcere. Credo sia una lettura doverosa, non per la matrice politica e culturale di chi la scrive, ma per quel senso di umanità che lo Stato (e la democrazia) non dovrebbero mai calpestare, per nessuno e in nessun luogo", ha dichiarato.