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La flat tax per i super ricchi attira milionari in Italia, ma non sappiamo cosa fanno con i loro soldi

L’Italia offre ai multi-milionari che si trasferiscono qui uno sconto fiscale enorme: solo 200mila euro da pagare per tutti i guadagni che hanno all’estero. Ma non c’è un modo per sapere se questi super ricchi poi investono o trasferiscono in Italia i loro soldi, e se quindi portano qualche beneficio all’economia reale. Lo ha segnalato la Corte dei Conti.
A cura di Luca Pons
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Se più persone ricche si trasferiscono in Italia, porteranno soldi per investimenti e spese che faranno bene a tutta l'economia: questa era la logica con cui il governo Gentiloni nel 2017 varò una flat tax per i milionari che spostavano la loro residenza nel nostro Paese. Da allora gli arrivi sono aumentati negli anni, e anche la scelta del governo Meloni di raddoppiare la tassa a 200mila euro non ha cambiato le cose. Ma c'è un problema: non sappiamo se chi viene qui porta davvero dei benefici all'economia italiana oppure no.

La Corte dei Conti ha fatto il punto sui numeri, ma ha anche sottolineato una questione: non c'è nessun modo di verificare cosa fanno queste persone con i loro soldi. Li investono in Italia? Li spendono qui, facendo guadagnare altre persone e portando gli effetti positivi sperati? O approfittano dello sconto fiscale e basta? Non esiste un sistema per saperlo.

Come funziona la flat tax: quanto pagano i super ricchi in Italia

Il regime fiscale agevolato, inserito nel Testo unico delle imposte sui redditi, prevede che chi non ha avuto la residenza in Italia per almeno nove degli ultimi dieci anni, e si trasferisce qui, può scegliere di pagare 200mila euro al Fisco per coprire tutti i suoi redditi prodotti all'estero. L'alternativa sarebbe applicare le normali imposte previste per i guadagni all'estero. Ma quando si parla di entrate multi-milionarie o miliardarie, il conto potrebbe essere piuttosto salato. Molto più conveniente versare 200mila euro e non pensarci più.

Questa flat tax copre tutti i debiti relativi alle entrate dall'estero, e non serve nemmeno dichiarare quanti soldi arrivano effettivamente. Lo stesso vale per il patrimonio immobiliare o finanziario: se è fuori dai confini, rientra tutto in quei 200mila euro. Se poi ci sono dei familiari, per ciascuno di loro basta pagare 25mila euro forfettari in più. Anche in questo caso, uno sconto che rende l'Italia una meta interessante per i super ricchi.

Da quando la misura è stata lanciata circa 3.900 persone l'hanno utilizzata (2.875 ricchi e 1.108 familiari al seguito). L'incasso complessivo per l'Italia è stato di 315 milioni di euro circa. Di questi nuovi contribuenti, 1.495 sono arrivati nel 2023. Insomma, la misura è diventata più popolare man mano, e anche quando il governo Meloni ha deciso di raddoppiare l'importo da 100mila a 200mila euro gli arrivi non sono rallentati.

Il problema dei controlli: non si sa se ci sono benefici per i citadini

Il problema, come detto, è che non ci sono controlli. Non si può sapere se la flat tax sta raggiungendo l'obiettivo oppure no. Sulla carta, lo scopo alla base della misura non era semplicemente di avere più residenti ricchi in Italia, ma che questi portassero la loro ricchezza nel Paese e quindi fossero i cittadini a beneficiarne: se non con le tasse (visto il fortissimo sconto) almeno con le spese e gli investimenti che un privato cittadino ricchissimo si può permettere.

Ma "non sono state approntate rilevazioni per valutare la reale rispondenza della misura agli obiettivi dichiarati". Cioè, non c'è modo di verificare se questi effetti positivi ci sono oppure no. L'Italia invita i super ricchi, gli offre tasse bassissime, ma "non esige – e nemmeno misura – un effettivo collegamento con investimenti produttivi". Così il rischio è di attirare sì gli ultra milionari che hanno interesse a pagare poco (basta pensare ai calciatori e agli sportivi in generale, o ai manager d'azienda), ma senza un beneficio per i cittadini in generale.

Un problema che va affrontato, tanto più perché nei prossimi anni gli arrivi potrebbero aumentare. Il motivo ha a che fare con il Regno Unito. A lungo la Gran Bretagna è stato un Paese che offriva condizioni privilegiate ai super ricchi che si trasferivano lì, e in parte la flat tax era stata lanciata nel 2017 proprio per fare concorrenza ai britannici dopo la Brexit. Ma da quest'anno il Fisco inglese passerà a un sistema leggermente più ‘punitivo' per i ricchi: una tassazione agevolata per quattro anni, e poi si passerà alle imposte normali. Per questo, è possibile che molti decideranno di spostare la residenza, e l'Italia potrebbe essere una delle destinazioni.

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