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La fidanzata di Berlusconi: “Odio il sovranismo. L’asse si sposta sempre più a destra e fa paura”

“Per Salvini non ho particolare simpatia, com’è noto. Sono cresciuta con l’esempio di Silvio Berlusconi, un uomo che non ha mai fatto leva sulla paura, bensì sulla speranza, un uomo che non ha avuto bisogno di individuare un nemico e che soprattutto non se l’è mai presa con i più deboli”: con queste parole, Francesca Pascale, fidanzata del Cavaliere, commenta il panorama nella coalizione di centrodestra.
A cura di Annalisa Girardi
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"Mi fa paura vedere che l'asse della coalizione si stia spostando verso destra, a discapito dei moderati": così la fidanzata di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, in un'intervista al Fatto Quotidiano  ha spiegato perché non si trovava a piazza San Giovanni nel giorno della manifestazione di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. "Non condivido il sovranismo, aborro gli estremismi. Berlusconi ha sempre messo in atto i principi liberali: è sotto quella bandiera che mi sento a mio agio", ha continuato la 35enne, raccontando di aver detto al Cavaliere di fidarsi di lui ma di aver paura di una deriva autoritaria.

"Mi preoccupa che nel 2019 ci sia ancora da combattere per affermare i diritti e le libertà di ciascuno, compresa quella di vivere senza pregiudizi il proprio orientamento sessuale. Le famiglie arcobaleno, come quelle tradizionali, affrontano tutti i problemi che la vita riserva, ma in più devono sopportare il pregiudizio", ha affermato ancora Pascale. Sul leader del Carroccio, Matteo Salvini, l'uomo forte del centrodestra, ha dichiarato: "Per Salvini non ho particolare simpatia, com’è noto. Sono cresciuta con l’esempio di Silvio Berlusconi, un uomo che non ha mai fatto leva sulla paura, bensì sulla speranza, un uomo che non ha avuto bisogno di individuare un nemico e che soprattutto non se l’è mai presa con i più deboli".

E ancora: "Dieci anni fa mi sono innamorata di un uomo straordinario – rimarca – la Pascale – domani chissà. Combattere a favore dei diritti Lgbt va a tutela anche della mia persona: e se domani io scegliessi di vivere in una famiglia arcobaleno? Perché dovrei vivere in uno Stato che mi odia a prescindere?". Alla domanda sul perché abbia così tanto a cuore la causa Lgbt, Pascale ha risposto: "Le famiglie arcobaleno, come quelle tradizionali, affrontano tutti i problemi che la vita riserva, ma in più devono sopportare il pregiudizio".

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