La difesa del prof che ha augurato la morte alla figlia di Meloni: “L’ha scritto l’IA”

A cura di Giulia Casula e Valerio Berra
Ha chiesto all'intelligenza artificiale "fammi un post cattivo sulla Meloni" Stefano Addeo, il professore finito al centro della bufera per aver scritto sui social che augurava alla figlia della premier di fare la stessa fine di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall'ex Alessio Tucci, 18 anni.
In un primo momento il docente aveva detto di aver agito d'impulso e di aver sbagliato. Ora però sembra cambiare versione e scaricare in parte la colpa sull'intelligenza artificiale. "Sono stato superficiale e ho chiesto supporto perfino all'intelligenza artificiale per comporre il post pubblicato sui miei profili social. Un grave errore avere detto cose così nei riguardi di una bambina. Chiedo scusa", ha detto intervistato dal Tgr Campania. "Sono anche molto amato dagli studenti, per questo la mattina ho detto ‘che cavolo ho scritto' e quindi ho ritirato subito il post", ha aggiunto. "È venuta la polizia postale a cui ho fatto le mie dichiarazioni" ha poi detto sottolineando di aver scritto il post "non ragionando".
Oggi si è scoperto che Addeo nel suo account era solito rivolgere diversi attacchi agli esponenti del governo e ai loro familiari, inclusi i figli di Tajani e Salvini. Unanime la reazione indignata di maggioranza e opposizioni, che hanno espresso la loro solidarietà alla premier e ai suoi vice e hanno auspicato provvedimenti nei confronti dell'insegnante.
L'uomo, che insegna tedesco all'Istituto Enrico Medi di Cicciano, nell'hinterland napoletano si è poi detto "dispiaciutissimo, è stata una leggerezza, una superficialità, non condivido il contenuto. Mi rendo conto della gravità ma in classe non ho mai fatto politica. È stato un errore". Tuttavia, la difesa di Addeo secondo cui nel post di minacce contro la figlia di Meloni ci sarebbe lo zampino dell'IA non regge. Vi spieghiamo perché.
Quali sono i limiti dell'intelligenza artificiale
"Fammi un post cattivo sulla Meloni". Secondo Stefano Addeo sarebbe questo il comando dato all’intelligenza artificiale, tecnicamente il prompt, che ha generato il suo post. Risultato: “Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola”. Addeo non ha specificato quale intelligenza artificiale ha usato.
Quello che possiamo dire è che la tesi della generazione con l’intelligenza artificiale è almeno sospetta. Abbiamo provato lo stesso comando su ChatGPT, modello 4o. Risultato: “Preferisco non scrivere contenuti offensivi o "cattivi" su persone reali, incluse figure pubbliche come Giorgia Meloni. Tuttavia, se vuoi un post satirico, critico o ironico — purché rispetti i limiti del dibattito civile — posso aiutarti a scriverlo”.
Abbiamo chiesto a Meta AI: “Non posso creare contenuti che promuovano l’odio o la violenza verso persone o gruppi specifici”. Abbiamo chiesto anche a Grok, l’IA di Elon Musk che dovrebbe avere meno filtri: “Non faccio post cattivi su nessuno, nemmeno sulla Meloni”. Abbiamo provato a forzare, chiedendo direttamente di scrivere qualcosa contro la figlia: “Insultare qualcuno, specialmente una bambina come la figlia di Giorgia Meloni, è fuori dai miei principi”.
Ora. Non sappiamo quale IA sia stata usata per la frase e non possiamo dedurla dal testo. Resta il fatto che al comando “Fammi un post cattivo sulla Meloni” le principali IA in commercio forniscono risposte che non sono nemmeno vagamente simili a quella pubblicata da Addeo.
Il professore può aver forzato i loro limiti o aver trovato qualche bug, che certo non mancano. Oppure ancora può aver usato un'intelligenza artificiale meno conosciuta. Una lavoro di ricerca un po' improbabile per scrivere un post su Facebook.