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La delusione di Toninelli: “Di Maio è stato il più grande tradimento, la politica rende stronzi”

L’ex ministro Toninelli spara a zero sull’ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio: “Aveva finito i due mandati come grillino e quindi è diventato un qualcosa di sconvolgentemente opposto a quello che era e rappresentava per me, per il movimento e per gli italiani”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"La regola dei due mandati? Per me ne basta uno. La politica rende stronzi". È la sentenza dell'ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che non nasconde la sua delusione nei confronti dell'ormai ex capo politico del Movimento Luigi Di Maio, che da poco è stato nominato inviato speciale per il Golfo Persico. È passato un anno ormai da quando l'ex degli Esteri Luigi Di Maio annunciò la sua uscita dal Movimento 5 stelle, per poi candidarsi alle elezioni politiche con un sua forza politica, operazione che poi si rivelò un flop. L'ex collega Toninelli, che non fa parte della pattuglia di fedelissimi che seguì Di Maio nella sua avventura, commenta così la fine del sodalizio politico con l'ex ministro.

"Di Maio rappresenta il tradimento della più grande speranza di rinnovamento politico degli ultimi 10 anni", ha detto parlando alla prima puntata della nuova stagione de La Confessione in onda sul Nove stasera alle 22.45.

A proposito di dell'ex leader grillino l'ex ministro delle Infrastrutture ha detto che "lui era, prima di tutto, il frontman, quello che diceva ‘basta sprechi, avanti con la legge contro la corruzione e con il taglio dei parlamentari'. Sono tutte cose che finalmente avevano aperto alla speranza i polmoni delle persone. E poi cosa fai? Ti aggrappi alla poltrona? Me lo immagino Luigi, che si è suicidato politicamente come mai nessuno, come stava crollando, precipitando dalla torre alta in cui si trovava. Era arrivato a un metro da terra e qualcuno all'ultimo secondo gli ha lanciato un salvagente".

"Aveva finito i due mandati come grillino e quindi è diventato un qualcosa di sconvolgentemente opposto a quello che era e rappresentava per me, per il movimento e per gli italiani – ha detto ancora del suo ex compagno di partito – Certo, se fai una giravolta come questa, stai sulle balle all'universo mondo. Se l'ho piu' sentito? E come faccio? Alzo la cornetta per dirgli ‘vai a quel paese, Luigi' e metto giù?".

Quanto al doppio mandato, "visto come sono andate le cose con un certo Di Maio e, ultimo in ordine di tempo, con un certo Cancelleri, basta un mandato. L'essere umano – ha sottolineato – è l'animale peggiore che c'è sulla Terra. La politica, se va bene, peggiora le persone rendendo chiunque uno stronzo. A meno che sei un soggetto, diciamo particolare come me, che nasce in una famiglia molto povera, dove sai che l'incarico che ricopri è uno strumento per soddisfare bisogni non tuoi ma di chi sta fuori Palazzo, ti senti investito dall'incarico che ricopri. E il tuo obiettivo – ha ribadito – diventa rinnovare l'incarico e infine rinnovare la poltrona". 

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