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La Camera ha approvato la riforma dell’ergastolo ostativo a un anno dalla richiesta della Consulta

La proposta di legge rende più facile accedere ai benefici penitenziari per i detenuti che hanno commesso i reati più gravi, ma tiene fuori chi è sottoposto al 41bis.
A cura di Giacomo Andreoli
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La Camera ha approvato la proposta di legge sull'ergastolo ostativo. A favore 285 deputati, con un solo contrario e 47 astenuti. La riforma passa così al Senato. Se Palazzo Madama la approverà senza modifiche, sarà legge dello Stato. Si tratta di un testo che unisce diverse proposte e riforma l'attuale divieto di concessione di benefici penitenziari per detenuti o internati che non collaborano con la giustizia.

La necessità di una legge arriva dopo che la Corte costituzionale nell'aprile dello scorso anno ha dichiarato parzialmente incostituzionale la norma che dà benefici solo ai cosiddetti "collaboratori di giustizia" (che portano svolte concrete alle indagini) nel caso di reati ostativi (i più gravi, come quelli di mafia e terrorismo, per cui non ci sono benefici penitenziari). La Consulta ha chiesto al Parlamento di legiferare entro un anno: dunque Camera e Senato sono quasi fuori tempo massimo.

Con la riforma i benefici (lavoro all’esterno, permessi premio e misure alternative alla detenzione, come la libertà condizionale) verrebbero concessi a tutti quei detenuti che, anche senza aver collaborato in maniera effettiva con la giustizia, hanno imboccato un serio percorso riabilitativo. A valutarlo sarebbe il Tribunale di sorveglianza, che prenderebbe in considerazioni le condizioni concrete in cui questo indirizzo si sta svolgendo, tenendo in considerazione la condotta carceraria e il percorso rieducativo, ma anche la rottura di ogni legame con la criminalità. Conterebbero poi anche il parere del pubblico ministero e del procuratore antimafia. In ogni caso, però, sarebbero esclusi i detenuti in regime di 41 bis (quello che non prevede contatti con altri detenuti e l'esterno): per lo più proprio mafiosi e terroristi.

La proposta di legge cambia poi anche la modalità per accedere alla liberazione condizionale. I limiti minimi di pena da scontare vengono aumentati a due terzi della pena temporanea e a 30 anni per chi è condannato all'ergastolo.

Favorevoli alla riforma sono Partito democratico, Movimento 5 stelle e Lega. Ad astenersi, oggi, sono stati invece esponenti di Italia Viva, Azione e Fratelli d'Italia. Per i primi due partiti le norme sono troppo restrittive, mentre per la formazione di destra sono al contrario esageratamente permissive. Forza Italia, poi, ha lasciato ai suoi parlamentari libertà di coscienza. Durante la votazione degli emendamenti è stata bocciata a scrutinio segreto la proposta di Riccardo Magi di +Europa, che consentiva i permessi ai condannati per corruzione.

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