La Camera approva l’assistenza integrativa per i compagni dei deputati omosessuali

L'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha accolto a maggioranza la richiesta del parlamentare del Partito Democratico Ivan Scalfarotto (che in sostanza riprendeva una richiesta fatta nella passata legislatura dalla sua compagna di partito Anna Paola Concia) per allargare l'assistenza sanitaria integrativa dei deputati anche ai loro conviventi dello stesso sesso. Ovviamente soddisfatto lo stesso Scalfarotto che ha però tenuto a precisare come si tratti di un primo passo verso un riconoscimento più ampio, che riguardi tutti i cittadini: "Questo può sembrare un semplice atto amministrativo e invece ha una valenza universale, ora è giusto riconoscere gli stessi diritti a tutti i cittadini".
Ricordiamo che la denuncia di Scalfarotto risale a qualche settimana fa, quando il deputato sottolineò con grande determinazione "le differenze esistenti per i conviventi eterosessuali e omosessuali nella gestione della copertura sanitaria da parlamentare, che è obbligatoria". Da segnalare l'astensione del Movimento 5 Stelle, così motivata dalla capogruppo Lombardi: "Nelle assicurazioni esterne il convivente dello stesso sesso non gode dell'estensione delle coperture. Perchè alla Camera dovrebbe? È sempre la casta che vuole per sè i privilegi".