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L’Italia ripristina i controlli alle frontiere: Schengen sospesa fino al 30 maggio

La sospensione dell’area Schengen durerà fino al 30 maggio per garantire la sicurezza del vertice di Taormina.
A cura di Redazione
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Come noto, il 26 e 27 maggio i grandi del mondo saranno ospitati a Taormina, per un G7 che affronterà alcune questioni delicatissime, tra cui anche la minaccia terroristica e gli equilibri geopolitici internazionali. Anche per questo motivo, il Governo ha impostato misure di sicurezza straordinarie, volte a garantire che l’evento possa svolgersi nella massima tranquillità possibile.

Da questa notte, in particolare, l’Italia ha sospeso unilateralmente i trattati di Schengen, ripristinando i controlli alle frontiere. Lo ha comunicato il ministero dell’Interno con una nota pubblicata sul sito:

Dalla mezzanotte di domani fino al 30 maggio ritornano i controlli delle frontiere interne dell’Italia. La decisione è stata presa per garantire i necessari standard di sicurezza in occasione del vertice G7 di Taormina (Me) del 26 e 27 maggio e degli eventi collegati.

L’eccezionalità della misura è finalizzata a prevenire il rischio di ingresso e uscita dal territorio nazionale di persone potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica ed assicurare quindi il regolare svolgimento del vertice di Taormina.

La sospensione durerà fino al 30 maggio e avrà effetti concreti anche per i cittadini italiani. Sostanzialmente, la decisione determinerà maggiori controlli per tutti i viaggiatori in arrivo e transito negli aeroporti, porti e stazioni italiani. Controlli ulteriori e approfonditi dei documenti saranno effettuati, dunque, anche per i cittadini dello spazio Schengen, ovvero tutti i Paesi europei a eccezione di Regno Unito, Irlanda, Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria, cui si aggiungono Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.

Ricordiamo che dalla costituzione dello spazio Schengen sono stati aboliti i controlli sulle persone alle frontiere, dunque i viaggi tra i Paesi dell’area sonoo equiparati ai viaggi “interni” a una stessa nazione.

A seguito della decisione del Governo, l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, ha invitato tutti i passeggeri in procinto di viaggiare all’estero, a recarsi in aeroporto con un po’ di anticipo rispetto al solito, dal momento che si prevedono maggiori code e tempi di attesa, dovuti proprio alla necessità di controllare i documenti.

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