L’Idv si spacca: Donadi e Formisano lasciano e annunciano nuova formazione

Dopo la riunione di ieri sera la notizia era già nell'aria e questa mattina c'è stata l'ufficializzazione in conferenza stampa a Montecitorio. Il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi, e il deputato ed ex responsabile in Campania, Nello Formisano, lasciano il partito in contrasto con le vedute del leader Antonio Di Pietroe si preparano a creare una nuova formazione politica che guarda al centrosinistra. "Dopo una riunione durata 4 ore ieri sera in cui non abbiamo avuto nessuna rassicurazione su correzione di linea e di gestione da parte di Antonio Di Pietro, abbiamo deciso di lasciare sia il partito sia il gruppo parlamentare" hanno annunciato i due onorevoli accusando l'ex magistrato di “progressivo tradimento e snaturamento della natura dell’Idv passando dal radicalismo riformista al radicalismo arrabbiato e spesso ideologico". I due onorevoli per il momento inizieranno a lavorare a un progetto che sarà presentato alla fine di novembre e che si proporne come "lievito per un processo di riaggregazione di una galassia di fermento che anima il centrosinistra ma che non ha trovato ancora piena e completa definizione". Insomma una cosa è certa, nessun passaggio al Pd ma sicuramente non smetteranno di fare politica.
Di Pietro resta al suo posto ma le tensioni rimangono – Per il momento dunque nell'Idv sembra aver vinto la linea dell'ex magistrato che resta al suo posto nonostante le critiche sulla gestione del partito a seguito dell'inchiesta di Report sull'amministrazione contabile dell'Italia dei valori. Certamente però il dibattito interno al partito non finisce qui, molti i malumori e i contrasti che non è detto si affievoliranno in vista del congresso nazionale che comunque è stato programmato dopo le assise territoriali cioè dopo le elezioni politiche. Nel frattempo i deputati dell'Idv torneranno a riunirsi per eleggere il nuovo capogruppo a Montecitorio ma le incognite sono tante a partire dalle decisioni del vicecapogruppo e coordinatore in Toscana, Fabio Evangelisti. Come hanno assicurato i due transfughi infatti "la nostra sensazione è che non resteremo in due".