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Italia-Francia, Meloni: “Se ci criticano vuol dire che andiamo bene, con Macron interessi comuni”

La presidente del Consiglio al Festival dell’economia: “I rapporti con la Francia sono secolari”, e “non dipendono certo” da questioni come le polemiche delle ultime settimane. Giornata di distensione tra i ministeri dei due Paesi, con lo scambio tra Antonio Tajani e l’omologa francese Colonna.
A cura di Luca Pons
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Dopo settimane di tensioni, tra i governi di Italia e Francia sembra iniziata una fase di risanamento dei rapporti. Al G7 di Hiroshima, Giorgia Meloni ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron: "Abbiamo parlato di molti argomenti. C'è un'interesse comune anche sull'immigrazione", ha detto oggi la presidente del Consiglio al Festival dell'economia di Trento. Tra i due paesi ci sono "rapporti secolari", e quindi quando ci sono critiche non è un problema, perché "i rapporti tra Stati non dipendono da queste questioni".

Certo, le parole dure arrivate dal ministro Darmanin avevano scatenato una forte reazione di diversi esponenti del governo Meloni. Anche oggi la presidente del Consiglio non ha mancato di rivendicare: "A volte, il fatto che ci siano critiche da parte di diversi governi di estrazione politica diversa vuol dire che il governo italiano sta andando molto bene", perché con il suo operato sta "rischiando di smontare una certa narrazione", e questo "è un problema che alcuni hanno non con noi, ma con le loro opposizioni interne".

I ministri degli Esteri si incontrano: "Sui migranti l'unica soluzione è agire insieme"

Ieri, la visita ufficiale della ministra degli Esteri francese Catherine Colonna a Roma è stata invece un'occasione per distendere i rapporti. La ministra ha incontrato Antonio Tajani e tra i due c'è stato uno scambio concentrato soprattutto sulle strategie per l'immigrazione. Tajani ha sottolineato che i due Paesi stanno lavorando "anche per raggiungere un accordo con la presidenza di turno Ue della Svezia sulla migrazione che possa essere accolto da tutti e approvato al prossimo Consiglio europeo". Per quanto riguarda la Tunisia, "credo che ci sia un'identità di vedute", ha affermato.

La replica di Colonna è arrivata in un'intervista al Corriere: "La mia visita qui non è solo istituzionale, ma riguarda proprio il nostro lavoro comune. Su tutti i temi abbiamo cercato di fare passi avanti". Ribadendo l'amicizia tra i due Paesi, la ministra ha sottolineato che "quando ci sono questioni delicate, dobbiamo parlarne apertamente e amichevolmente".

"Le due cose vanno di pari passo e tutti i membri del governo francese, ognuno con le proprie parole, sanno che affronteremo meglio qualsiasi difficoltà con una maggiore cooperazione franco-italiana, a partire dalla questione migratoria", ha aggiunto. Sul tavolo, quindi, c'è anche la questione Tunisia, dove serve "una maggiore cooperazione". Il prossimo appuntamento è il Consiglio europeo di giugno, e "la nostra ambizione condivisa è di affrontarlo con un nuovo passo avanti nel riavvicinamento delle posizioni", perché sull'immigrazione "non ci sono soluzioni nazionali. La soluzione sta nella cooperazione tra noi".

Anche il vice di Tajani, Edmondo Cirielli, questa sera incontrerà il proprio omologo francese: "C'è una tensione da parte delle classi dirigenti della politica tra Francia e Italia, ma non da oggi. Però si arriva fino a un punto e si torna indietro, perché sono i nostri popoli che ci richiamano all'ordine", ha detto.

Anche sull'economia c'è l'intesa, Urso: "Crediamo nella collaborazione"

Anche sul piano economico è stato un giorno di distensione tra Parigi e Roma. Dalle pagine del Sole 24 ore, il ministro delegato al Commercio estero Olivier Becht si è detto "felice di incontrare i colleghi italiani" perché "ciò che funziona tra noi è positivo per il nostro commercio, per le nostre economie e quindi per i nostri connazionali". Da una parte, "le imprese italiane che hanno investito in Francia sono molto dinamiche", e dall'altra la Francia è "il primo investitore, e il secondo datore di lavoro straniero in Italia". E, anche sulla questione migranti, "si può rispondere solo a livello europeo, insieme, senza criticare nessuno".

Gli ha fatto eco su Twitter il ministro delle Imprese Adolfo Urso, dal Forum economico franco-italiano: "Crediamo fortemente nella collaborazione industriale ed economica tra Italia e Francia, ci siamo sempre mossi in questa direzione: assieme possiamo indirizzare al meglio l'azione dell'Unione europea".

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