“Israele ha schedato gli attivisti italiani in piazza per Gaza”: la denuncia della Rete NoBavaglio

La Rete NoBavaglio contro le guerre e il genocidio ha denunciato le attività di targeting condotte dal ministero israeliano per gli Affari della Diaspora e per la Lotta all’Antisemitismo. In un dossier pubblicato sul sito del governo vengono riportati una serie di dati sulle manifestazioni per Gaza tenutesi lunedì scorso in tutta Italia. Nel report compaiono i nomi di alcuni collettivi, con luoghi, orari, livelli di rischio e coordinate geografiche dei cortei.
"Scopriamo con sconcerto che, in un report sul sito Ministry for Diaspora Affairs and Combating Antisemitism del Governo Israeliano pubblicato alla vigilia dello Sciopero Generale contro il genocidio a Gaza del 22 settembre 2025, il J-Soc (Centro Nazionale per Combattere l’Antisemitismo) aveva schedato ogni singola manifestazione, raduno e presidio con orari, luogo e addirittura coordinate geografiche e coefficiente di rischio, indicandone gli organizzatori e il numero di partecipanti previsti in base alle interazioni sul web", fanno sapere dalla rete che coinvolge giornalisti, attivisti, artisti e cittadini impegnati nel contrasto alle guerre.
Il report pubblicato dal ministero israeliano dà conto delle "numerose manifestazioni in tutta Italia nell'ambito dello sciopero generale del 22 settembre 2025, con la partecipazione prevista sia delle regioni settentrionali che di quelle meridionali del Paese". La mobilitazione "è incentrata sull'opposizione a quello che gli organizzatori descrivono come il “genocidio a Gaza” e come risposta al silenzio e all'ipocrisia percepiti dei governi occidentali. Lo sciopero e le manifestazioni sono presentati come atti di solidarietà con Gaza e il popolo palestinese, con appelli a “cambiare la storia” e resistere all'inerzia dei governi", si legge.
In un elenco di quattro pagine vengono schedati, con date e orari, alcuni dei collettivi che hanno organizzato i cortei nelle diverse città italiane. Tra i nomi spuntano Giovani Palestinesi, GlobalmovementtoGaza Italia, Gaza Freestyle, Lambretta e varie delegazioni locali di associazioni universitarie. A fianco a ciascuno di loro, le coordinate geografiche, l'orario, il livello di rischio e i rimandi alle pagine social che hanno rilanciato gli eventi per Gaza.
"Ci domandiamo a cosa si debba l’interessamento del Governo Israeliano nei confronti dei non-violenti attivisti e manifestanti italiani, al punto da usare tecniche di OSINT (open source intelligence) e metodi militari di targeting che sembrano voler puntare alla crimi nalizzazione di ogni protesta, anche la più pacifica, contro il genocidio in corso nella
Striscia di Gaza.La Rete NoBavaglio contro le guerre e il genocidio denuncia con fermezza questa operazione di schedatura dei movimenti proPal e la catalogazione delle loro azioni non- violente come attività antisemite", prosegue il comunicato.
Venuta a conoscenza del dossier, la Rete No Bavaglio ha chiesto alla premier Meloni, al ministro Tajani, all’AISE e al COPASIR di "chiarire la loro posizione in merito alle attività del J-Soc sul territorio italiano e invitiamo tutti gli attivisti di vigilare al fine di non cadere in possibili provocazioni".