Crosetto incontra la portavoce della Flotilla, cosa le ha detto per convincerla a fermare la missione

Nel giorno in cui il governo israeliano ha minacciato apertamente la Global Sumud Flotilla, in viaggio verso Gaza, definendola "un'iniziativa al servizio di Hamas", la portavoce della delegazione italiana Maria Elena Delia è rientrata in Italia per incontrare diversi rappresentanti delle istituzioni. Tra di loro il ministro della Difesa Guido Crosetto e la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha chiesto al governo di spingere per una "missione di scorta europea".
Dal governo arriva un avviso chiaro: si va incontro a "pericoli elevatissimi e non gestibili" se la navigazione prosegue verso il blocco navale di Israele davanti a Gaza. Ma le barche non hanno intenzione di fermarsi. Secondo quanto detto dall'europarlamentare del Pd Annalisa Corrado, che si trova a bordo, mancherebbero tre o quattro giorni di navigazione per arrivare alla Striscia.
Crosetto alla delegazione italiana sulla Flotilla: "Pericoli ingestibili"
"L'obiettivo dichiarato della Flotilla è quello di aiutare il popolo di Gaza, ma è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati ed irrazionali". Lo ha detto il ministro Crosetto al termine dell'incontro con la portavoce della delegazione italiana sulla Flotilla. La priorità del governo, ha detto, è "la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi".
Tuttavia, se la Flotilla non si ferma e tenta di forzare il blocco navale israeliano, si espone a "pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l’obiettivo di ‘forzare' un dispositivo militare". Da qui l'invito: "Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi".
Maria Elena Delia, la portavoce, fermata dai cronisti davanti alla sede del Pd – per l'incontro con Elly Schlein – si è limitata a commentare: "Noi navighiamo in acque internazionali nella totale legalità. Questa è la nostra responsabilità. Oggi siamo solo in ascolto. La missione va avanti e continua verso Gaza". E, sulla decisione di alcune persone di abbandonare la Flotilla: "Non abbiamo avuto molte defezioni".
Schlein chiede scorta europea per la missione e un canale per gli aiuti a Gaza
"Abbiamo incontrato le portavoci italiane della Flotilla", ha confermato la segretaria del Pd Elly Schlein. Schlein ha ribadito il "supporto" dei dem alla missione, e l'auspicio che "il canale di dialogo tra Flotilla e Patriarcato latino rimanga aperto per assicurare l'obiettivo di far arrivare gli aiuti a Gaza creando un corridoio umanitario permanente e tutelando l'incolumità degli attivisti a bordo".
Poi ha lanciato un appello: "Il governo italiano faccia tutto quanto in suo potere per proteggere l'incolumità di questa missione pacifica e umanitaria. Chi sta violando il diritto internazionale è Netanyahu e non certo questi attivisti che vanno protetti da parte dei governi, anche mandando una missione di scorta europea". la richiesta al governo Meloni è proprio di "farsene promotore e di agire per l'apertura di un canale umanitario permanente per portare gli aiuti indispensabili alla popolazione palestinese".
Le minacce del governo israeliano: "Flotilla al servizio di Hamas"
Con un comunicato diffuso sui propri canali ufficiali, il ministero degli Esteri israeliano ha definito la missione umanitaria e politica della Global Sumud Flotilla "una provocazione", sostenendo che le imbarcazioni avrebbero rifiutato tre diverse proposte — tra cui una italiana e una del Vaticano — per far sbarcare gli aiuti a Cipro e trasferirli successivamente a Gaza "in modo sicuro". "Più chiaro di così non si può: non è una missione umanitaria, ma un'iniziativa al servizio di Hamas", si legge nella nota. Una dichiarazione che conferma, ancora una volta, la volontà del governo Netanyahu non solo di proseguire il genocidio in corso a Gaza, ma anche di criminalizzare qualsiasi forma di solidarietà internazionale verso la popolazione palestinese.
Tajani avvisa: "Non forzate il blocco"
Dall’Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rincarato la dose parlando di "rischi gravi" legati alla rotta intrapresa dalla Flotilla. Intervenuto alla chiusura della festa nazionale di Forza Italia a Telese Terme, Tajani ha detto di aver avvisato personalmente la portavoce italiana della missione: "Forzare il blocco navale è pericoloso, non sappiamo cosa possa accadere". Ha poi aggiunto di tenere "costantemente informata" la presidente del Consiglio Meloni sulla situazione. Parole che suonano come una presa di distanza alle minacce israeliane. Nessuna condanna a Israele e nessuna parola di sostegno per chi tenta di portare farina, medicinali e altri beni essenziali a una popolazione stremata dai bombardamenti e dalla fame.
Bonelli (Avs): "Il vero pericolo è l'assedio che affama Gaza, non la Flotilla"
Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, è intervenuto duramente dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri: "Il ministro Tajani parla come un padre di famiglia – ha detto Bonelli – ma la verità è che le navi della Flotilla sono state attaccate in acque internazionali, e non rappresentano alcuna minaccia. Il vero pericolo è l’assedio che affama due milioni di persone e che ha già causato oltre 65 mila morti civili, tra cui 20 mila bambini".
Per Bonelli, il governo italiano dovrebbe smettere di criminalizzare chi porta aiuti umanitari e iniziare a prendere una posizione chiara: "Meloni dovrebbe condannare e sanzionare Israele, come ha fatto con la Russia, e chiedere l’apertura immediata di corridoi umanitari permanenti. Noi siamo dall’altra parte: quella del diritto internazionale e della vita".
Dura anche la replica di Giovanni Barbera, esponente della Direzione nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che ha attaccato invece frontalmente la posizione israeliana e il silenzio del governo italiano: "Le parole del portavoce israeliano sono vergognose e disumane. Trasformare la solidarietà internazionale in terrorismo, negare l’accesso agli aiuti e criminalizzare chi cerca di rompere un blocco disumano significa rivendicare il diritto di affamare un popolo", ha dichiarato. Barbera ha anche chiesto un intervento immediato da parte del governo italiano: "Serve protezione per la Flotilla e una presa di posizione netta contro l’assedio a Gaza. Il silenzio sarebbe corresponsabilità".
Nel frattempo la Global Sumud Flotilla non si ferma. L'obiettivo è chiaro: rompere simbolicamente, ma anche concretamente, il blocco israeliano illegale che da mesi strangola la popolazione civile palestinese. E denunciare il sostegno passivo o attivo che governi e istituzioni europee continuano a garantire a Israele, nonostante le accuse di crimini di guerra.