video suggerito
video suggerito

Irpef 2025, stop alla rateizzazione di novembre: il secondo acconto si paga in un’unica soluzione

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato che il secondo acconto Irpef di novembre 2025 dovrà essere pagato in un’unica soluzione entro il 30 novembre; poiché quest’anno la scadenza cade di domenica, il pagamento sarà considerato regolare se effettuato entro l’1 dicembre. Stop alla rateizzazione prevista negli anni passati, anche se non si esclude un ripensamento in extremis.
A cura di Francesca Moriero
0 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo due anni di respiro per i titolari di Partita IVA, torna l'obbligo di versare il secondo acconto Irpef in un'unica soluzione. La notizia, arrivata direttamente dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti durante il Question Time alla Camera, ha gelato le speranze dei professionisti e autonomi che confidavano invece ancora nella possibilità di dilazionare il pagamento come avvenuto nel 2023 e nel 2024. Il ministro ha spiegato invece che le attuali esigenze di gettito rendono impossibile prorogare o rateizzare il versamento previsto per fine novembre; in altre parole, le casse dello Stato hanno bisogno di incassare subito le somme dovute, senza spalmare le entrate su più mesi.

Il pagamento è previsto entro il 30 novembre, ma poiché quest'anno la data cade di domenica, il versamento sarà considerato regolare se effettuato entro l'1 dicembre.

Giorgetti non ha però chiuso completamente la porta: se in prossimità della scadenza dovessero emergere "spazi di manovra", il governo potrebbe valutare una riapertura.

Come cambia il pagamento dell'acconto Irpef a novembre 2025

Nel 2023 e nel 2024, i titolari di Partita IVA con ricavi o compensi fino a 170mila euro avevano potuto rateizzare il secondo acconto Irpef; l'agevolazione era arrivata in extremis, proprio per alleggerire il peso di un autunno tradizionalmente fitto di scadenze fiscali. Nel 2024, in particolare, il termine del 30 novembre era stato slittato al 16 gennaio 2025, con la possibilità di pagare in cinque rate mensili fino a maggio. Un provvedimento molto apprezzato, che aveva permesso a molti professionisti di gestire meglio la propria liquidità in un periodo già gravato da altri adempimenti: Iva, Inps, Inail, rottamazione quater e ravvedimento speciale.

Se negli anni passati la possibilità di rateizzare aveva offerto un importante respiro finanziario, quest'anno questa agevolazione non è prevista, lasciando molti titolari di Partita IVA ad affrontare novembre con un carico fiscale particolarmente gravoso. Alle porte c'è  infatti il versamento del secondo acconto Irpef, mentre nello stesso periodo si concentrano le rate della rottamazione quater, i pagamenti del saldo Iva rateizzato e, per alcuni, le mensilità del concordato preventivo. In questo quadro, la mancanza della rateizzazione per l'acconto Irpef rischia di pesare in modo significativo sui flussi di cassa di molti professionisti.

Verso il nuovo sistema di versamenti mensili

La riforma fiscale in corso punta a rendere i versamenti dei titolari di Partita IVA più simili a quelli dei lavoratori dipendenti, cioè mensili e più leggeri, con un sistema che riduca l'effetto "stangata" di novembre e giugno. Il principio sarebbe insomma quello di distribuire il carico fiscale nel corso dell’anno, favorendo una gestione più fluida della liquidità.

È proprio questo obiettivo a far sperare molti professionisti che la rateizzazione possa tornare all'ultimo momento, magari come misura transitoria in vista della riforma a regime.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane

Per ora, dunque, l'acconto Irpef di novembre 2025 va versato in un'unica soluzione, con scadenza il 1° dicembre 2025 (dato che il 30 cade di domenica). Ma l'attenzione resta comunque alta: come già accaduto in passato, non è escluso che un provvedimento dell'ultima ora, ovviamente se le condizioni di bilancio lo permetteranno, possa riaprire alla rateizzazione.

Fino ad allora, i titolari di Partita IVA dovranno prepararsi a un autunno di fuoco, segnato da scadenze ravvicinate e poche possibilità di dilazione.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views