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Inflazione, i prezzi in Italia rallentano al +7,6%: la Bce alza ancora le rate dei mutui

L’inflazione in Italia a maggio 2023 è al +7,6%, un dato migliore rispetto al mese precedente ma comunque alto. La Banca centrale europea ha deciso di alzare ancora una volta i tassi d’interesse, e di conseguenza anche le rate dei mutui.
A cura di Luca Pons
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A maggio 2023, i prezzi rallentano in Italia, ma non abbastanza da far stare tranquilla la Banca centrale europea: è arrivato un nuovo rialzo dei tassi d'interesse e quindi delle rate dei mutui a tasso variabile. In tutta l'Ue, il trend dell'inflazione al momento è in ribasso: in Italia, a maggio i prezzi erano più alti dello 0,3% rispetto al mese prima, e del 7,6% rispetto a un anno prima. Un dato comunque ancora decisamente alto se si guarda agli ultimi anni, e il più alto tra i principali Paesi europei. Ma comunque in ribasso rispetto al'8,2% di aprile.

Istat ha spiegato questo rallentamento: "L'inflazione riprende a scendere tornando ai livelli di marzo 2023", ha scritto in una nota l'istituto. "Il rallentamento appare ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, in particolare della componente non regolamentata. Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un’attenuazione della loro crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +6,0%)".

Cioè, il calo nell'andamento dei prezzi è dovuto soprattutto al fatto che il costo dell'energia ha rallentato (specialmente il gas e l'energia elettrica sul mercato libero, ma anche i carburanti). Anche gli alimentari lavorati, come insaccati, succhi di frutta e surgelati sono cresciuti più lentamente rispetto a un anno prima. Così, c'è stato un calo dell'inflazione di fondo: quella che si calcola senza tenere conto dell'energia e degli alimentari freschi (frutta, verdura, carne…), che è scesa al 6%.

Allo stesso tempo è scesa anche l'inflazione sul ‘carrello della spesa‘, cioè su alimentari, prodotti per l'igiene e prodotti per la casa. Questa resta comunque decisamente più alta rispetto al dato medio su tutti i prodotti: è all'11,2%, mentre era all'11,6% ad aprile.

Il leggero rallentamento non ha comunque impedito che la Banca centrale europea decidesse di alzare ancora una volta i tassi d'interesse: nella riunione di ieri, ha deciso un rialzo dello 0,25%. È il decimo rialzo consecutivo nell'ultimo anno, che porta il tasso sui rifinanziamenti principali al 4%.

Concretamente, la scelta della Bce è indirizzata proprio a far rallentare i prezzi: alzare i tassi d'interesse, infatti, rende più ‘costoso' il denaro (costa di più fare un mutuo, ad esempio), e quindi scoraggiando le persone e le aziende si fa circolare meno denaro, cosa che porta poi ad abbassare l'inflazione. Questa "sta scendendo, ma si prevede che rimarrà alta per troppo tempo", ha commentato la Banca centrale. Anche per questo, i rialzi non si fermeranno qui: è probabile che ne arriverà un altro a luglio, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde.

A pagare le conseguenze più immediate sarà chi ha un mutuo a tasso variabile, o chi deve accendere un nuovo mutuo e non può aspettare. Secondo una simulazione di Facile.it, l'aumento medio delle rate dei mutui è stato di 275 euro rispetto a un anno fa.

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