Inchiesta sui fondi Ue, Federica Mogherini si dimette dal Collegio d’Europa

Federica Mogherini si è dimessa da rettore del Collegio d'Europa. Lo scorso martedì, l'ex Alta rappresentate Ue è finita al centro di un'inchiesta condotta dalla Procura europea in cui è accusata di frode in appalti pubblici, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale.
Lo ha comunicato la stessa Mogherini in una mail: "In linea con il massimo rigore e correttezza con cui ho sempre svolto i miei compiti, oggi ho deciso di dimettermi dalla carica di Rettore del Collegio d'Europa e Direttore dell'Accademia diplomatica dell'Unione europea", ha scritto Mogherini.
L'indagine si concentra sull'assegnazione nel 2021 da parte del Servizio per l'azione esterna dell'Ue (Seae) al Collegio d'Europa, di un bando per la realizzazione di un programma di formazione per diplomatici, noto come Accademia Diplomatica dell'Unione europea. All'epoca dei fatti, Mogherini era già direttrice del Collegio d'Europa.
Gli inquirenti stanno indagando sull'uso improprio dei fondi europei e sui possibili favoritismi nella procedura di gara, che ha visto assegnare proprio al Collegio oltre 600mila euro di finanziamenti. "Sono certa che la comunità del Collegio nei nostri tre campus continuerà il percorso di innovazione ed eccellenza che abbiamo tracciato insieme in questi ultimi cinque meravigliosi anni. Sono orgogliosa di ciò che abbiamo realizzato insieme e sono profondamente grata per la fiducia, la stima e il sostegno che gli studenti, i docenti, il personale e gli ex allievi del Collegio e dell'Accademia mi hanno dimostrato e continuano a dimostrarmi. È stato un onore e un piacere per me servire la comunità del Collegio e la sua missione, insieme a tutti voi", ha scritto l'ex ministra degli Esteri italiana, che abbandonerà anche la guida dell'Accademia.
Le sue dimissioni arrivano dopo quelle di Stefano Sannino, il diplomatico anche lui coinvolto nell'inchiesta, che ieri ha lasciato l'incarico da direttore generale nella Direzione Mena in Commissione europea. Martedì scorso Sannino e Mogherini, assieme a una terza persona di cui non è stata resa nota l'identità, erano stati fermati a Bruxelles per essere sentiti dalle autorità e poi rilasciati.