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Elezioni Regionali 2025

“In Toscana nessun flusso di voti tra Cdx e Csx, calo affluenza tocca tutti”: l’analisi di Opinio Italia

Secondo l’analisi dei flussi per le elezioni regionali in Toscana 2025, non c’è stato un flusso di voti tra destra e sinistra: nonostante il calo di 15 punti, i risultati sembrano cristallizzati a 5 anni fa. “Significa che il calo di affluenza è trasversale”, ha spiegato a Fanpage.it Livio Gigliuito, commentando l’analisi dei flussi del consorzio Opinio Italia per la Rai.
Intervista a Livio Giugliuto
Sondaggista, presidente Istituto Piepoli
A cura di Annalisa Cangemi
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Le elezioni regionali in Toscana si sono concluse con la vittoria di Eugenio Giani, che rimane così alla guida della Regione. Mentre scriviamo lo spoglio è ancora in corso e si attendono ancora i risultati definitivi, ma la situazione è chiara: tra Giani e Tomasi ci sono più di 10 punti di distacco, e il presidente uscente del Pd, appena rieletto, è al 54%.

Mancano da scrutinare meno di 1000 sezioni elettorali, sulle 3.922 totali, ma Tomasi è fermo al 41% circa. La terza candidata, Antonella Bundu, sostenuta dalla lista ‘Toscana rossa', sfiora il 5%. L'affluenza risulta ancora in calo. Rispetto, al 2020, è scesa di 15 punti: se infatti nel 2020 aveva votato il 62,6 per cento degli aventi diritto, in concomitanza con il referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari, questa volta si è fermata al 47,73%: in pratica ha votato meno di un elettore su due.

In ogni caso la vittoria di Giani era un risultato largamente atteso e preannunciato dai sondaggi: se guardiamo all'analisi dei flussi, realizzata da Opinio Italia per la Rai, vediamo che alla vittoria di Eugenio Giani ha contribuito prevalentemente l'elettorato che nel 2020 aveva votato per lui. In quella tornata elettorale, però, il M5s aveva votato per Irene Galletti, la candidata pentastellata che si era presentata autonomamente. Solo il 7% dei voti totali di Giani proviene dall'elettorato pentastellato, che probabilmente non si è mobilitato per votare un candidato del Pd, e ai seggi non ci è andato affatto, come dimostra lo scarso risultato della lista del M5s, al momento poco sopra il 4%, dietro alla lista Eugenio Giani Presidente-Casa Riformista, che è data all'8%, e dietro anche alla lista di Avs, tra il 6 e il 7%.

Tra i voti presi da Giani, troviamo solo il 2% di elettori che cinque anni fa aveva votato per la leghista Susanna Ceccardi. Per Giani ha votato anche il 3% degli elettori che avevano votato per un altro candidato presidente della Regione Toscana nel 2020, Tommaso Fattori. Se guardiamo le tabelle, Alessandro Tomasi è riuscito a spostare più voti da sinistra a destra: il 13% degli elettori che avevano in precedenza Giani oggi e ieri hanno votato per il candidato di Fdi e sindaco di Pistoia. Naturalmente la maggior parte del suo bacino di voti proviene dall'elettorato di Ceccardi (il 73%), mentre solo il 3% dei voti proviene dall'elettorato di Irene Galletti.

Dalla tabella di Opinio Italia, si vede come Antonella Bundu sia riuscita ad attrarre gli elettori di sinistra: il 45% degli ex sostenitori del governatore si sono spostati sulla candidata di Toscana Rossa, che ha preso anche il 5% dall'elettorato di Ceccardi e il 7% dei suoi voti dal M5s.

Secondo il sondaggista Livio Gigliuto (istituto Piepoli), del consorzio Opinio Italia, "Quello che ci dicono i flussi, è che non c'è nessun flusso, almeno tra destra e sinistra. Anche in questo caso, come nelle tornate precedenti nelle Marche e in Calabria, il segreto della vittoria di Giani è facilmente spiegabile: il governatore ha ripreso i voti di coloro che avevano votato per lui cinque anni fa. Anche il flusso dall'elettorato M5s, che avrebbe potuto essere più corposo, è marginale. Giani si è sostanzialmente affidato a sé stesso, a chi aveva già votato per lui, e così ha vinto le elezioni".

"Il dato del M5s è del 30% inferiore rispetto all'altra volta, ora è al 4,3%. il calo dei pentastellati è significativo, come è anche significativo quello della Lega. Anche se facessimo il confronto con il risultato delle elezioni europee, quando prese il 9% il Carroccio non è riuscito a confermare quel dato, e si è fermato al 4,4%. Gli elettori comunque stanno votando stancamente alle elezioni regionali: c'è stato un calo di 15 punti dell'affluenza, e il risultato finale è identico a cinque anni. Significa che il calo di affluenza è trasversale".

"Anche Tomasi, come Giani, ha riportato a votare i suoi, non è riuscito a strappare una quota significativa di elettori a Giani. Qualcosa di interessante si vede invece con Bundu, candidata di Toscana Rossa, che probabilmente non accederà al Consiglio regionale, perché per farlo la sua lista dovrebbe avere il 5% dei voti, e invece è ferma al 4,5% circa", ha osservato Gigliuto.

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L'analisi del voto in Toscana per età

"La metà circa dei voti di Bundu vengono da Giani, parliamo di due punti e mezzo. Il resto dei voti proviene da gente che aveva votato per gli altri candidati di sinistra", ha evidenziato Gigliuto. Ma se si guarda al voto per età, si vede che la candidata è andata molto bene tra i giovanissimi: tra i 18-34enni, l'8% ha votato per Bundu.

Bundu rappresenta un segnale dell'importanza delle piazze per Gaza delle ultime settimane. "È forse l'unico elemento di queste elezioni regionali d'autunno che dimostra l'impatto effettivo della mobilitazione pro Pal. Bundu rappresenta un'offerta politica più a sinistra del campo largo, che raccoglie un consenso cospicuo (5%), che proviene quasi per la metà dall'elettorato di Giani, e dal voto della fascia più giovane. Sicuramente ancora una volta osserviamo che non si può raccogliere un'ampia quota di consenso da quelle piazze. Però nel voto toscano, che tradizionalmente è un po' più politicizzato, forse la mobilitazione per Gaza ha avuto più peso. Un elemento quasi del tutto assente in Calabria e nelle Marche", ha spiegato il sondaggista a Fanpage.it.

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