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In Sardegna passa il referendum contro i privilegi della casta

Il quorum, fissato sul 33.3% minimo, è stato raggiunto e superato. Alle 22 di ieri sera avevano votato 525.651 sardi, il 2.2% in più di quanto fosse necessario. I dieci quesiti puntano ad eliminare alcune province e a cancellare gli sprechi.
A cura di Susanna Picone
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Il quorum, fissato sul 33.3% minimo, è stato raggiunto e superato. Alle 22 di ieri sera avevano votato 525.651 sardi, il 2.2% in più di quanto fosse necessario. I dieci quesiti puntano ad eliminare alcune province e a cancellare gli sprechi.

Era stato ben presto definito il “referendum anti-Casta” quello andato in scena ieri in Sardegna dove quasi un milione e mezzo di cittadini sono stati chiamati alle urne per esprimere la loro opinione su dieci quesiti, tra abrogativi e consultivi, aventi come obiettivo principale quello di eliminare, appunto, gli sprechi e i privilegi della casta. La partecipazione popolare, a differenza delle elezioni amministrative in scena nel resto d’Italia, è stata massiccia e il quorum è stato raggiunto. Alle 22, orario di chiusura dei seggi, aveva votato il 35.5% degli aventi diritto, 2.2% in più rispetto al 33.3% minimo per la validità della votazione.

Si votavano 10 quesiti – Tra i dieci quesiti del referendum sardo quelli più importanti erano relativi alla abrogazione della quattro Province istituite nel 2011 (Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Olbia Tempio e Ogliastra) e quello relativo al taglio delle indennità dei consiglieri regionali. Gli elettori sono stati inoltre chiamati ad esprimersi, tra gli altri quesiti, anche sulla abolizione delle quattro Province storiche (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano). Il commento a caldo del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è stato di grande soddisfazione: “Una giornata di grande partecipazione popolare che rappresenta una vittoria per la Sardegna e per tutti i Sardi”. È stato un referendum, secondo il suo punto di vista, attraverso il quale i cittadini si sono ripresi gli spazi della politica dando essi stessi impulso ad una stagione di cambiamento.

Alle 7 di questa mattina è iniziato lo spoglio – Lo spoglio dei voti è ora in corso ma il dato sull’affluenza alla consultazione popolare è già indicativo delle intenzioni del popolo sardo. Il referendum, promosso da un movimento trasversale guidato dal partito dei Riformatori e sostenuto da 120 sindaci dell’isola, aveva infatti puntato su una massiccia campagna mediatica tutta a favore del sì, come avvenuto in casi analoghi dunque difficilmente qualcuno si è recato al seggio per esprimere un voto contrario.

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