Il sottosegretario Delmastro paragona i magistrati che criticano Meloni ai mafiosi

Ennesimo attacco del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove alla magistratura, almeno quella che sostiene posizioni critiche sul governo Meloni. Delmastro ha ricordato in particolare il giudice Marco Patarnello, che in una mail diffusa dai giornali mesi fa aveva scritto che l'operato della presidente del Consiglio era "più pericoloso" di quello di Silvio Berlusconi: "Questo lo dicono i mafiosi, non i magistrati", ha affermato il sottosegretario.
In particolare, il giudice aveva scritto che Meloni "non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali", come invece fece in più di un'occasione Silvio Berlusconi, "ma per visioni politiche". Insomma, la presidente del Consiglio non attacca la giustizia perché vuole personalmente difendersi, ma perché ha un obiettivo politico che prevede di attaccare il potere giudiziario. Questo "la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione", concludeva Patarnello, aggiungendo: "Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente".
Delmastro evidentemente ha serbato rancore per la dichiarazione – di cui ha convenientemente ignorato l'ultima frase – perché a più di sei mesi di distanza l'ha nuovamente tirata fuori: "Il magistrato che dovrebbe sentire pulsioni di giustizia dice che Meloni è pericolosa perché non ha inchieste. Questo lo dicono i mafiosi, non i magistrati", ha affermato al convegno "Giustizia è sicurezza" di Torino organizzato FdI, secondo quanto riportato dalla Stampa.
L'intervento del sottosegretario poi si è allargato, diventando un attacco a tutti quei giudici che in qualche modo si ‘oppongono' all'operato del governo, specialmente alla riforma della giustizia che avrà un "effetto devastante" sul "potere delle toghe rosse". "Il centrodestra che vince dicendo che vuole sigillare i confini non potrà farlo, secondo loro, perché tanto lo bloccheranno", ha detto ad esempio in un passaggio che riguardava l'immigrazione. È noto che proprio le decisioni giudiziarie sui centri migranti in Albania – che nella loro prima versione andavano contro il diritto italiano ed europeo – abbiano obbligato il governo Meloni a fare marcia indietro e trasformarli in Cpr ben più costosi di quelli già esistenti in Italia.
Le parole di Delmastro hanno suscitato la reazione delle opposizioni. "Il governo deve assumersi la responsabilità politica e istituzionale di questo linguaggio da regime", secondo la responsabile giustizia del Pd Debora Serracchiani. C'è una "concezione autoritaria e agli antipodi di una giustizia garante dei diritti di tutti", secondo la dem Anna Rossomando. Le parole "sono accompagnate da un cattivo odore di olio di ricino", per il senatore Walter Verini (Pd).
Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, ha attaccato: "Siamo governati da un manipolo di camerati che pensano di poter dire e fare ciò che vogliono, senza alcun problema. Ma la vera responsabile è Giorgia Meloni, che continua a tenere Delmastro al governo". Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha concordato: "Un sottosegretario così che paragona i magistrati ai mafiosi non può rimanere un minuto di più in quel delicato incarico". Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha aggiunto: "Delmastro, e con lui tutto il governo, dimostrano ancora una volta che disprezzano la separazione dei poteri e vorrebbero trasformare l’Italia in una specie di Ungheria dove ogni organo costituzionale è assoggettato al governo".