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Il sindaco di Biella (Lega) a processo per peculato: usata l’auto di servizio per motivi personali

Il reato per il quale Claudio Corradino, il sindaco di Biella ed esponente della Lega, è stato rinviato a giudizio riguarda l’utilizzo dell’auto di servizio per motivi privati, sia quando era il sindaco di Cossato (in provincia di Biella) sia come primo cittadino del capoluogo provinciale. L’auto in questione è stata più volte fotografata davanti alla sua abitazione: in particolare sarebbero sette gli episodi contestati.
A cura di Annalisa Girardi
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Il sindaco di Biella, Claudio Corradino, andrà a processo per l'accusa di peculato. La prima udienza è fissata per il prossimo 19 novembre. Il reato per il quale Corradino, esponente della Lega, è stato rinviato a giudizio riguarda l'utilizzo dell'auto di servizio per motivi privati, sia quando era il sindaco di Cossato (in provincia di Biella) sia come primo cittadino del capoluogo provinciale. L'auto in questione è stata più volte fotografata davanti alla sua abitazione: in particolare sette episodi gli sarebbero stati contestati nella denuncia presentata da Stefano Revello, ex consigliere comunale di Cossato, e Roberto Tomat, ex presidente del Cissabo, il Consorzio intercomunale dei servizi socio assistenziali del Biellese orientale. Corradino continua a respingere tutte le accuse e il suo avvocato parrebbe chiedere il giudizio con rito ordinario.

Revello, eletto con la lista Controcorrente, e Tomat hanno deciso di presentare presso il Comune di Cossato la richiesta di costituirsi parte civile nel processo contro Corradino. Dal momento che gli abusi per quanto riguarda l'uso della macchina di servizio per ragioni personali si sono verificati anche quando Corradino era in carica proprio a Cossato, a partire dal 2000: "Chiediamo quindi ai componenti dell’amministrazione di attivarsi con urgenza al fine di tutelare gli interessi dei cittadini, chiedendo, oltre al danno erariale, anche i danni all’immagine del Comune di Cossato". Un appello, quello lanciato da Revello e Tomat, che si estende anche ai consiglieri comunali di Biella, sia che provengono dalla maggioranza che dall'opposizione. Al momento, secondo quanto riporta La Stampa, non sembra che il gruppo del Partito democratico o le liste civiche siano intenzionate a sottoscrivere l'appello.

"In realtà non c’è neppure bisogno che la richiesta parta da un consigliere comunale, basta la segnalazione di un normale cittadino. E penso che gli amministratori, a partire dal sindaco di Cossato Enrico Moggio, non debbano prendere la cosa sottogamba. Se non si costituiranno parte civile e Corradino dovesse venire condannato, rischiano una segnalazione alla Corte dei Conti per non aver tutelato gli interessi del Comune", precisa Tomat. Il sindaco leghista era finito al centro dell'attenzione mediatica nei mesi scorsi per aver negato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta ai campi di concentramento, e averla invece offerta al comico e presentatore della televisione, Ezio Greggio.

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