Il presidente Mattarella dice che la spesa per il riarmo è necessaria, anche se è impopolare

L'Unione europea ha "alcuni problemi e molti avversari", e siamo "costretti a difenderci da nuovi rischi che, senza infondati allarmismi, sono concreti e attuali". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affermando che "la spesa per dotarsi di efficaci strumenti che garantiscano la sicurezza collettiva è sempre stata comprensibilmente poco popolare"; ma serve, a "tutela della sicurezza e della pace, nel quadro di una politica rispettosa del diritto internazionale"; e questo, "poche volte come ora, è necessario".
Insomma la spesa militare, per la difesa o per il riarmo è necessaria, e anche se è impopolare tra gli elettori non bisogna rinunciarvi. Questo il messaggio lanciato dal Quirinale, quando a livello europeo il sostegno all'Ucraina contro la Russia è tornato al centro del dibattito. In Italia la situazione è diversa: il governo continua a spingere per il riarmo, ma quando si parla di Kiev la Lega ha chiarito la propria posizione contraria, che richiederà una mediazione a breve.
Naturalmente, il presidente Mattarella non ha fatto riferimento a fatti politici nazionali specifici. Il Quirinale non entra mai pubblicamente nel dibattito politico, tanto più tra partiti, con messaggi diretti. Ma il capo dello Stato ha detto: "È legittimo e necessario che ogni forza politica abbia la sua agenda, le sue priorità, una sua visione della realtà e delle dinamiche che la muovono. Ma", ha aggiunto, "oltre al confronto e alla fisiologica dialettica deve esserci anche la condivisione di alcuni obiettivi fondamentali su cui lavorare insieme per assicurare il bene dell’Italia".
Quali siano questi obiettivi è presto detto. "Ci sono alcuni grandi temi della vita nazionale che vanno oltre l’orizzonte delle legislature, e attraversano le eventuali alternanze tra maggioranze di governo. Temi che richiedono programmi a lungo termine, investimenti di risorse ingenti, impegni e sacrifici che riguarderanno le generazioni che verranno. Questioni strategiche che definiscono per il loro contenuto il futuro della nostra Repubblica".
Tra queste questioni di lungo termine si inserisce anche "la definizione compiuta di una strategia di sicurezza nazionale". E più in generale "il tema della politica internazionale, delle alleanze, della scelta dell’Europa come strada da percorrere senza ripensamenti". Perché "neppure il più ricco, il più grande, il più forte militarmente tra i Paesi europei può avere la capacità, o la presunzione – di fare da solo in questo mondo che cambia".
Tenere un linea chiara sulle spese militari è necessario anche "per dare il nostro decisivo contributo alla realizzazione della difesa comune europea, strumento di deterrenza contro le guerre e, insieme, salvaguardia dello spazio condiviso di libertà e di benessere", ha insistito Mattarella, perché "sicurezza nazionale e sicurezza europea sono oggi indivisibili". E l'obiettivo, ha affermato il capo dello Stato citando il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt, è "la pace permanente": "Più che una fine della guerra vogliamo una fine dei principi di tutte le guerre".