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Il Ponte sullo Stretto di Messina è già in ritardo, il progetto esecutivo slitta a fine anno

I cantieri per il Ponte sullo Stretto avrebbero dovuto aprire in estate, secondo le dichiarazioni di qualche mese fa del ministro Salvini e dell’ad Pietro Ciucci. Proprio quest’ultimo, però, oggi ha detto che il progetto esecutivo arriverà solo “entro la fine dell’anno”.
A cura di Luca Pons
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"Il progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina arriverà entro fine anno". Parola di Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina Spa che si occupa della progettazione dell'opera. Il ponte, un'infrastruttura su cui politicamente ha puntato soprattutto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, è rallentato non solo da un fascicolo d'inchiesta della Procura di Roma (che in realtà per il momento è ancora nelle fasi preliminari), ma soprattutto dalle richieste dei tecnici che vogliono chiarimenti sui progetti presentati finora. Non si tratta di associazioni ostili o politici dell'opposizione: a chiedere spiegazioni e informazioni più complete è il ministero dell'Ambiente.

Il 13 aprile, la commissione Via (valutazione di impatto ambientale) del ministero che si è impegnata ad analizzare il progetto definitivo del ponte ha inviato 239 richieste di integrazione. Tra le segnalazioni c'erano non solo calcoli non aggiornati, documenti mancanti o precisazioni assenti, ma anche tabelle del tutto illeggibili. Ci sarebbero trenta giorni di tempo per rispondere alle richieste della commissione, quindi fino al 13 maggio, ma già a fine aprile lo stesso governo aveva chiarito che i tempi avrebbero potuto allungarsi.

Oggi l'ad Ciucci, in un'intervista a Rai Radio 1, ha confermato che la società si prenderà più tempo: "La procedura prevede anche la possibilità di chiedere una proroga. Stiamo studiando la possibilità di effettuare ulteriori analisi sul campo che ci consentirebbe di andare anche oltre quello che è previsto dalla legge, in modo da dare la migliore risposta possibile alle osservazioni fatte dal Mase".

Lo stesso Ciucci che a febbraio affermava che sarebbe stato possibile avere il via libera del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, sostanzialmente l'ultimo passaggio burocratico) a fine giugno e iniziare i lavori in estate è stato costretto a cambiare decisamente prospettiva. Il progetto esecutivo avrebbe dovuto arrivare entro il 31 luglio, invece sarà completato "entro la fine dell'anno". D'altra parte, già da alcuni mesi il ministro Salvini era passato dal dire che i lavori sarebbero partiti "in estate" a parlare di inizio "entro il 2024".

Come ricostruito da Fanpage.it già nei giorni scorsi e confermato oggi da Ciucci, l'idea di iniziare i lavori questa estate è un'utopia. Considerando le segnalazioni fatte dal ministero dell'Ambiente, il tempo che servirà per rispondere (andando anche oltre il 13 maggio), poi le ulteriori settimane a disposizione della commissione Via per valutare le integrazioni, è possibile che l'estate inizierà senza che sia arrivato nemmeno questa approvazione formale.

Dopodiché serviranno altri passaggio, tra cui ci sarà anche l'ok del Cipess. Nel frattempo, senza il progetto esecutivo approvato, praticamente nessun intervento di rilievo potrà partire. Così, per vedere una pietra posata nel primo cantiere, sembra che bisognerà aspettare almeno la fine dell'anno. Sempre che altri ricorsi o intoppi burocratici non fermino ancora l'opera.

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