Il Pd vuole tassare le banche per aiutare famiglie e imprese
Togliere i soldi alle banche, per darli ai cittadini. Il Partito Democratico ci prova, con una mozione presentata alla Camera dal deputato Andrea Orlando e firmata da decine di altri parlamentari dem. Nel testo, che dovrà essere discusso e votato in Aula, si chiede al governo di intervenire con un provvedimento in aiuto di cittadini e imprese schiacciati sotto il peso dell'aumento dei tassi d'interesse dei mutui. E si propone di farlo andando a prendere i soldi lì dove stanno confluendo in questo momento, grazie agli stessi aumenti: dalle banche.
"Nel complesso, ad aprile ammontava a quasi 15 miliardi di euro l’aumento annuo netto degli interessi che le banche stanno guadagnando dai loro clienti, rispetto a luglio 2022 – scrive Orlando nelle premesse del testo – Occorre evitare che l’inflazione sia pagata soprattutto dai settori più deboli della società e assumere misure di carattere redistributivo tra chi sta perdendo molto e chi sta guadagnando moltissimo".
Con le decisioni della Bce, è aumentato il margine finanziario delle banche e i loro profitti: "Nel 2022 il margine di interesse delle banche italiane ha raggiunto i 45,5 miliardi di euro, il valore più alto di sempre – scrive ancora il deputato dem – Rispetto al 2021, il margine della gestione finanziaria è aumentato di 7,1 miliardi di euro. Un aumento simile si è verificato anche per gli utili netti, che sono saliti a 21,8 miliardi di euro nel corso dell’anno, un incremento di 7,7 miliardi di euro".
L'altra faccia della medaglia è quella che riguarda famiglie e imprese, che devono fare i conti con l'inflazione e l'aumento delle rate e degli interessi sui mutui: "Nel complesso, le famiglie stanno pagando un aumento degli interessi di 6,5 miliardi di euro", mentre le imprese "stanno pagando persino di più – continua Orlando – l’ammontare degli interessi è più che raddoppiato, passando da 12,1 a 25,3 miliardi".
Perciò, si legge nella conclusione della mozione, con l'approvazione del testo si impegna il governo a:
introdurre, con un provvedimento d’urgenza, misure volte a ridurre l’onere gravante su famiglie e imprese determinato dagli incrementi dei tassi di interesse, anche consentendo l’allungamento dei piani di rimborso dei mutui e dei prestiti a tasso variabile, finanziate con il gettito derivante dall’applicazione di un contributo, a carattere redistributivo, a titolo di prelievo solidaristico straordinario a carico dei soggetti che esercitano l’attività bancaria, la cui base imponibile sia commisurata all'incremento della differenza tra il tasso medio sui prestiti e il tasso medio sulla raccolta rispetto ai periodi antecedenti alla fine dei tassi negativi.