Il Pd è in crisi nei sondaggi politici e FdI ne approfitta: chi guadagna più voti e chi ne perde

Un mese difficile per il Partito democratico nei sondaggi politici: da metà aprile a metà maggio, il Pd ha perso sette decimi. Nel frattempo Fratelli d'Italia è cresciuto di tre, allargando il distacco di un punto esatto. E sono cresciuti anche molti alleati-avversari dell'opposizione: il Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione. Ecco i risultati della nuova rilevazione di Tecnè per l'agenzia Dire.
Fratelli d'Italia è al 30% dei consensi, con un guadagno dello 0,3% rispetto al mese scorso. In questo momento il partito di Giorgia Meloni sembra quasi intoccabile dal punto di vista dei sondaggi, anche se sul piano politico la premier si è vista messa in difficoltà alla Camera per la prima volta da qualche tempo. Resta il fatto che, stando alla rilevazione, nessuna forza politica sembra in grado di mettere in discussione il primato di FdI.
Anche perché, come detto, il Partito democratico crolla: 21,4% dei voti, lo 0,7% in meno di quanto prendesse a metà aprile. In questo periodo, peraltro, è calata anche la fiducia dell'elettorato nella segretaria Elly Schlein: risulta al 29,4%, lo 0,6% in meno di un mese fa. Per fare un confronto, Giorgia Meloni è al 46,5% con una leggera crescita di due decimi.
Il Movimento 5 stelle cresce al 12,1%, guadagnando mezzo punto in un mese. Sempre nell'opposizione, Alleanza Verdi-Sinistra va al 6,1% crescendo di tre decimi, e Azione di Carlo Calenda prende a sua volta mezzo punto e sale al 3,5%. Insomma nell'opposizione quasi tutti crescono (o, se perdono, perdono poco), con l'eccezione del Partito democratico. Lo stesso si può dire per il gradimento dei leader: Giuseppe Conte resta stabile al 30,3%, Carlo Calenda guadagna lo 0,5% e sale 19,8%, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si piazzano attorno al 16% prendendo tre decimi.
Il sondaggio non dà indicazioni sul perché gli elettori scelgano un partito invece di un altro, quindi si possono solo fare ipotesi. Ad esempio, nelle ultime settimane il Partito democratico si è mostrato piuttosto diviso sul tema del riarmo europeo e nazionale (come anche, in parte, sul referendum sul lavoro). Al contrario il Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e anche Azione sul riarmo hanno preso una posizione molto netta: i primi due contrari, il terzo a favore. È possibile che anche le indecisioni e i compromessi interni ai dem abbiano portato a un prezzo con gli elettori. Anche se va detto che Fratelli d'Italia a sua volta mantiene una linea piuttosto ambigua per non schierarsi né con la Lega (contraria) né con Forza Italia (favorevole).
Oltre a Fratelli d'Italia comunque il centrodestra ha poco da festeggiare. Forza Italia scende all'11,2% perdendo tre decimi, la Lega all'8,2% con un calo di due decimi. Non tracolli, ma comunque leggere perdite di consenso che sottolineano ancora di più il distacco enorme con la vera forza trainante della maggioranza, FdI.
Concludono la lista due partiti centristi dell'opposizione. Italia viva di Matteo Renzi è piuttosto stabile al 2,1%, invece +Europa (il cui segretario Riccardo Magi recentemente si è fatto notare per il travestimento da fantasma con cui ha cercato di attirare l'attenzione sui referendum dell'8 e 9 giugno) è all'1,6%, due decimi più in basso di un mese fa.