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Il ministro Sangiuliano dice che chi imbratta i monumenti per protesta pagherà i danni

Il ministro della Cultura torna a parlare delle proteste per attirare l’attenzione sul cambiamento climatico: “Chi imbratta, rovina, deturpa, deve pagare, anche i danni”, dice Sangiuliano annunciando un cambio di linea. D’ora in poi lo Stato si costituirà parte civile.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Chi sceglie di protestare contro il cambiamento climatico imbrattando i monumenti deve pagare i danni. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, torna a parlare il giorno dopo i fatti di Roma. Ieri, infatti, degli attivisti di Ultima Generazione hanno versato della vernice nera nella fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna. Lo stesso Sangiuliano è intervenuto immediatamente per dire che non l'avrebbero passata liscia. Oggi, invece, annuncia un cambio di linea per fermare le proteste dei giovani attivisti: "Direi che ora basta. E basta anche con gli ammiccamenti – dice Sangiuliano al Messaggero – Chi imbratta, rovina, deturpa, deve pagare, anche i danni".

"Da lunedì – annuncia Sangiuliano – il ministero si costituirà parte civile nei procedimenti penali che scaturiranno dagli ultimi fatti accaduti, a Firenze, a Roma o altrove". Per il ministro della Cultura, la protesta di Roma è "la goccia che fa traboccare il vaso" ed è ora di dire "basta".

"Siamo davanti a una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c'entra assolutamente nulla con la tutela dell'ambiente – continua Sangiuliano – Chi danneggia i nostri beni culturali non può passarla liscia e va punito severamente".

E tanto per cambiare il governo pensa a "una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi". Sangiuliano dice di averne già parlato con Nordio: "Stiamo studiando soprattutto una sanzione amministrativa – continua il ministro della Cultura – Chi compie queste azioni, in aggiunta alle norme penali che potranno essere inasprite, deve pagare di tasca propria".

"Sono vandali e basta. Non hanno nulla a che fare con la difesa dell'ambiente – insiste Sangiuliano – Nella nozione di ambiente non rientrano solo gli elementi naturali, ma anche le opere d'arte realizzate dagli esseri umani in secoli di storia". E a Piazza di Spagna verrà fatto uno studio approfondito: "Non è corretto affermare che si tratta di azioni dimostrative – conclude – I danni possono essere permanenti".

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