Il ministro Giorgetti dice che dazi sopra il 10% sono “insostenibili”: a che punto sono le trattative con Trump

Sui dazi al 30% all'Unione europea annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump si tratta a oltranza. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha detto tariffe superiori al 10% sarebbero insostenibili.
Intervistato in video collegamento per i 165 anni del Corriere Adriatico, Giorgetti ha detto che "Il metodo utilizzato dall'amministrazione di Donald Trump è piuttosto ruvido. Ma è troppo importante riuscire ad arrivare a un ragionevole compromesso: bisogna trattare, senza mollare un centimetro".
"Mi sembra ragionevole – ha detto – ispirarci all'accordo fatto dal Regno Unito con gli Usa, il 10% era un risultato ragionevole, ma credo che in questo momento non sia esattamente nella disponibilità dell'amministrazione Trump. Però non si può andare molto oltre da questo numero, altrimenti diventa insostenibile", ha precisato, riferendo che per gli operatori c'è "un'asticella di quanto è sopportabile e non sopportabile". Quindi, "sul 10% tra produttori e trasportatori si può ragionare, se ci si distanzia i mercati si perdono".
Per questo ha ricordato che "è troppo importante arrivare a un ragionevole compromesso", e "bisogna negoziare senza stancarsi, senza cedere di nemmeno un centimetro".
"L'aria che tira per noi era quella di un Paese che aveva messo a posto le cose, era in navigazione tranquilla. È chiaro che quello che sta avvenendo è la ridefinizione degli obiettivi economici e politici a livello globale, con quindi la nuova postura che ha assunto l'amministrazione Trump che sta riscrivendo i rapporti commerciali. A partire dalla questione dei dazi, ma ci sono altre gambe della politica economica di Trump, dal nuovo ruolo del dollaro alle criptovalute. È una riscrittura degli equilibri mondiali, con Trump che usa un metodo di negoziazione ruvido e in cui l'Europa gioca di rincorsa, e un po' in difesa".
Anche la premier Giorgia Meloni oggi è tornata a parlare dei dazi e dei negoziato con la Casa Bianca, con cui ha cercato di ritagliarsi nei mesi scorsi un ruolo di interlocutore privilegiato. "Continueremo insieme con gli altri leader e in costante contatto con la Commissione europea a lavorare per una accordo che possa essere reciprocamente vantaggioso, che deve essere concluso prima del prossimo primo di agosto. L'obiettivo resta quello di rafforzare l'Occidente nel suo complesso e rendere ancora più forti le nostre economie che sono già economie strettamente interconnesse. Tutti gli altri scenari sarebbero totalmente insensati nell'attuale contesto", ha detto in una conferenza stampa a palazzo Chigi con il cancelliere federale dell'Austria Christian Stocker. "Abbiamo parlato dei negoziati commerciali in corso tra Unione europea e Stati Uniti. Siamo d'accordo sul fatto che occorra scongiurare, come abbiamo detto molte volte, in ogni modo una guerra commerciale tra le due sponde dell'Atlantico", ha ribadito.
A che punto sono i negoziati sui dazi tra Usa e Unione europea
Come sappiamo, per il momento l'attivazione delle contromisure varate da Bruxelles in risposta a Trump è sospesa.La Commissione europea ha approvato un nuovo pacchetto di tariffe reciproche da applicare ai beni americani, per un valore di circa 72 miliardi di euro, nel caso in cui i negoziati con Washington non andassero a buon fine, e si arrivasse all’introduzione di dazi contro le esportazioni europee al 30%, su un’ampia gamma di beni, a partire dal 1 agosto 2025.
Fonti interne all'esecutivo dell'Unione europea hanno spiegato all'agenzia Dire che, in caso di mancato accordo, il primo pacchetto di controdazi su acciaio e alluminio – dal valore complessivo di 21 milioni di euro – potrebbe scattare il 6 agosto. Quanto alla seconda lista di prodotti Usa che subirebbero le tariffe dell'Unione europea, quella da 72 miliardi di euro, resta il vaglio dei Paesi membri dell'Unione, con l'elenco che potrebbe ancora essere modificato.
Carni bovine e suine, suv, pick-up e componenti aeronautici legati ai Boeing rientrano al momento nella lista di prodotti americani che sarebbero colpiti dai dazi dell'Unione europea; esclusi, almeno per il momento, computer, motori e microscopi, per via di un aggiustamento strategico mirato a contenere le ripercussioni sui settori industriali e high-tech. Da giorni ormai il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, è impegnato in trattative con la controparte americana, con l'aiuto di una delegazione di tecnici Ue, per giungere a un accordo: nella giornata di ieri si è tenuto il confronto con il ministro per il Commercio Usa, Jamieson Greer, e il prossimo incontro sarà quello con il segretario al Commercio americano, Howard Lutnik.