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Il ministro Fratin risponde in Aula sul nucleare ma fornisce dati sballati sui costi dell’energia rinnovabile

Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, rispondendo a un’interrogazione parlamentare di Angelo Bonelli, snocciola in Aula dati completamente sbagliati sui costi dell’energia, ma non fornisce informazioni chiare sui costi dell’impiego dell’energia nucleare.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ha risposto a un'interrogazione di Avs sull'impiego dell'energia nucleare in Italia e sui costi dell'energia, ma ha fornito cifre completamente sbagliate.

Come dicevamo, l'interrogazione verteva sui costi, in termini di investimenti pubblici e per gli utenti finali, derivanti dal riavvio del programma nucleare.

"È proprio il rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia, citato dall'onorevole interrogante, a qualificare il nucleare come fonte necessaria per la transizione, ad integrazione delle altre fonti energetiche rinnovabili. In particolare, i reattori modulari di piccola taglia potranno contribuire ad accelerare il ruolo dell’energia nucleare nello scenario a zero emissioni nette. Peraltro, nello studio predetto, i costi di generazione indicati, decrescenti nel tempo, non considerano i potenziali benefici derivanti dall’integrazione efficiente delle differenti tecnologie nel sistema energetico", ha detto il ministro.

A questo proposito, il ministro ha anche richiamato alcune cifre a memoria: "Vorrei ricordare che 15 anni il fotovoltaico veniva a costare 6 milioni a megawattora (MWh), oggi 600.000". Numeri che, come vedremo, non tornano.

"In un rapporto più recente della stessa Agenzia, pubblicato lo scorso gennaio 2025, si individua un costo previsto dell’energia prodotta da fonte nucleare anche potenzialmente inferiore ai 100 dollari per megawattora. Bisogna considerare che si tratta di costi stimati associati a tecnologie innovative ed in via di sviluppo, pertanto potenzialmente soggetti ad ulteriori revisioni al ribasso che potrebbero derivare dalla produzione in serie dei reattori modulari avanzati", ha detto ancora Pichetto Fratin.

"Si consideri inoltre, che il nucleare sta diventando più attrattivo per il settore privato grazie anche a nuovi modelli di business, volti a ridurre il rischio per gli investitori e a garantire la stabilità dei ricavi – ha detto ancora il responsabile del Mase -. In una valutazione complessiva del riavvio del programma, bisogna considerare, inoltre, anche i benefici economici attesi nel breve termine e legati agli investimenti indotti nella filiera e alla creazione di posti di lavoro qualificati; nel lungo termine, invece il nucleare contribuirà a calmierare i prezzi e a ridurne la relativa volatilità".

"Come Governo, stiamo monitorando con attenzione le scelte operate a livello internazionale in relazione ai finanziamenti e ai contributi pubblici destinati al settore nucleare. In tale contesto, la recente adesione effettiva all’Alleanza per il Nucleare rappresenta un ulteriore passo per l’inclusione di tale tecnologia nel mix energetico nazionale, e si colloca in linea con l’approvazione – in esame preliminare da parte del Governo – del disegno di legge di delega sul nuovo nucleare sostenibile", ha detto ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

"Il testo del disegno di legge delega, bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato, è all’esame della Conferenza Unificata per l’espressione del relativo parere. Nelle prossime settimane, sarà sottoposto all’esame del Parlamento", ha detto in conclusione.

Perché i dati sul nucleare forniti dal ministro sono completamente sbagliati

Ma Pichetto Fratin nel suo intervento fa alcuni vistosi errori, che l'onorevole Bonelli gli ha fatto notare in replica. "Lei ha letto male alcuni numeri". Il costo citato di 6 milioni per megawattora, confrontato con quello odierno di 600mila megawattora, sono infatti dati sbagliati, visto che il costo dell'energia rinnovabile è molto più basso, "oggi parliamo di circa 50 euro a MWh, e se consideriamo l’eolico flottante o l’eolico offshore, siamo attorno ai 60 euro a MWh", ha spiegato il deputato di Avs.

"Nel momento in cui Israele bombarda l’Iran perché c’è un problema legato al nucleare, dovremmo dare un'informazione molto puntale agli italiani", ha detto Bonelli. "Non ha dato informazioni sui costi del nucleare, non ha dato una cifra". Al 2030 l'Agenzia internazionale dell’energia, ha ricordato Bonelli, ha fissato il prezzo del nucleare a 150 dollari a megawattora (MWh), quindi più dei 100 dollari a megawattora citati dal ministro, "mentre le rinnovabili stanno scendendo sempre più, verso i 30-40 dollari a MWh".

"Parla di stabilità dei ricavi, ma basta guardare alla Francia, dove la Corte dei Conti ha chiesto al governo di ripianare un buco colossale da decine di miliardi di euro, causato proprio dal nucleare".

"Dice che l'autonomia energetica si raggiunge con il nucleare? L'autonomia energetica si raggiunge se possediamo petrolio, gas, uranio, ma noi non possediamo uranio. State condannando gli italiani a pagare per l'energia molto di più di quello che pagano oggi", ha concluso il deputato Bonelli.

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