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Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin non sa se il cambiamento climatico è colpa dell’uomo oppure no

Negare o esprimere dubbi sull’origine antropica dei cambiamenti climatici, come fatto dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in televisione ha conseguenze politiche precise: porta a non investire e non mettere al centro la riconversione ecologica, aprendo la porta alle tesi negazioniste.
A cura di Valerio Renzi
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Ospite del salotto di Sky Tg 24 il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è stato chiamato ovviamente a commentare gli eventi atmosferici estremi che da Nord a Sud stanno colpendo l'Italia, provocando morti e danni per milioni di euro. La destra (con poche eccezioni) si ostina a parlare solo di meteo (lo ha fatto anche Giorgia Meloni), mentre ormai politica e media non fanno più la cronaca di un incendio o di un temporale, ma affrontano la questione del cambiamento climatico raccontando i suoi effetti.

Il ministro che più di tutti dovrebbe conoscere la materia si dimostra davvero confuso:

Non so quanto sia dovuto all’uomo quanto sia dovuto al cambiamento climatico… terrestre… perché leggevo ieri sera, il cambiamento climatico è iniziato alla metà del secolo scorso. Chiaro che il secolo scorso ha una caratteristica, quella di essere chiamato il secolo breve, il secolo che ha scaricato di più come emissione… È quello? Non è quello? Io non lo so, per so che c’è.

Nonostante ormai l'origine antropica dei cambiamenti climatici sia un dato scientificamente assodato dalla totalità della comunità scientifica (tranne pochissime voci discordanti), il ministro non si dice sicuro che la responsabilità sia dell'uomo e in particolare delle emissioni di combustili fossili. "È quello? Non è quello?", Pichetto Fratin non lo sa mica, ma come la maggior parte dei negazionisti finisce per sostenere che i cambiamenti climatici sono forse una faccenda naturale.

Ma negare o esprimere dubbi sull'origine antropica dei cambiamenti climatici ha anche delle conseguenze politiche precise: vuol dire non impegnarsi, non investire, non mettere al centro dell'agenda politica e di governo le misure necessarie a pianificare la riconversione ecologica. E in effetti il governo di Giorgia Meloni sembra più interessato a investire nel gas che nelle rinnovabili.

Cosa poi c'entra il Secolo Breve, riferimento al famoso saggio dello storico del Novecento Eric Hobsbawm, non è dato di sapere. Pichetto Fratin voleva dire che nella seconda metà Novecento sono esplose le emissioni climalteranti? Forse ma probabilmente no, perché poi sembra voler dire che oggi stiamo forse pagando le conseguenze di quanto avvenuto nel Secolo Breve "che ha scaricato di più come emissione", senza evidentemente sapere che le emissioni hanno continuato a salire anche nel nuovo millennio.

Solo il fatto che stiamo qui a fare le esegesi delle parole incomprensibili di un ministro che dovrebbe avere in materia idee chiare, ma soprattutto una conoscenza approfondita e sicura dell'argomento, è  un fatto deprimente e preoccupante. Il Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin appare completamente ignorante in materia così, invece di spiegare ai cittadini e all'opinione pubblica come il governo intende agire per affrontare l'emergenza del nostro secolo, farfuglia vaghe nozioni apprese la sera prima per sua stessa ammissione.

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