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Il governo vuole eliminare le cartelle esattoriali e prelevare i debiti dai conti correnti

Negli stessi giorni in cui Salvini chiede un nuovo condono, pur chiamandolo “pace fiscale”, il centrodestra ha approvato alla Camera la delega fiscale, in cui è prevista la cancellazione delle cartelle come strumento e la sostituzione con una sorta di prelievo diretto dai conti correnti dei contribuenti che non pagano.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dalla pace fiscale al prelievo diretto, il passo è breve. Negli ultimi giorni il tema fisco è tornato al centro dell'agenda politica per via delle parole di Matteo Salvini, che ha deciso di battere con forza sulla necessità di un nuovo condono per milioni di contribuenti "ostaggio" dell'Agenzia delle Entrate. La scorsa settimana, però, è stata approvata alla Camera la delega fiscale del governo Meloni, che ora è al Senato dove deve essere esaminata e votata nuovamente. Scorrendo tra gli articoli del testo emerge un'idea di fisco molto diversa, per il futuro. Soprattutto se si pensa che è stata messa nero su bianco da chi racconta lo Stato come qualcuno che va a chiedere il pizzo.

A pagina 67, articolo 16 della delega fiscale approvata alla Camera, si legge:

1) il progressivo superamento dello strumento del ruolo e della cartella di pagamento per le entrate da affidare all’agente della riscossione, al fine di anticipare l’incasso, da parte di quest’ultimo, delle somme dovute dal debitore, riducendo i tempi per l’avvio delle azioni cautelari ed esecutive, anche attraverso la semplificazione del procedimento di cui all’articolo 29, comma 1, lettera h), del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;

Lo strumento cartella esattoriale, perciò, deve essere superato per anticipare l'incasso delle somme dovute dal contribuente debitore. Sì, ma come? La risposta è qualche rigo più giù:

3) la razionalizzazione e l’automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, anche mediante l’introduzione di meccanismi di cooperazione applicativa sin dalla fase della dichiarazione stragiudiziale del terzo, ai sensi dell’articolo 75-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602;

L'automazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari, in sostanza significa prelievo diretto dai conti correnti dei debitori. Una svolta netta nella narrazione del governo sul fisco, nonostante le parole di Salvini.

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