Il governo Meloni vuole riformare il calcolo dell’Isee, cosa può cambiare per i bonus

Il governo vuole cambiare il metodo di calcolo dell'Isee. Per adesso non ci sono testi precisi, ma dai ministri sono arrivate già diverse indicazioni che permettono di farsi un'idea sulla linea che l'esecutivo vuole seguire. Nelle scorse settimane era stato Matteo Salvini ad avanzare una proposta: escludere le prime case dal conto. Ieri, la ministra della Famiglia Roccella ha riportato il lavoro che sta facendo il tavolo tecnico sull'Isee. La priorità sembra essere quella di fare in modo che i bonus non si "cannibalizzino" a vicenda, in particolare per le "politiche familiari", e presto dovrebbero arrivare delle proposte concrete.
"Abbiamo puntato con decisione a superare la vecchia logica dello Stato che con una mano dà, introducendo misure di sostegno per le famiglie, e con l'altra toglie, facendo incidere gli aiuti sugli indicatori di reddito che regolano l'accesso ad altre prestazioni", ha spiegato Roccella rispondendo al question time alla Camera.
L'Isee misura la situazione economica in cui si trova una persona, ed è più preciso del reddito, perché tiene conto anche delle proprietà immobiliari e in generale del patrimonio. Per legge, comunque, si può decidere che alcune entrate non vengano considerate quando si calcola l'Isee, facendolo risultare più basso. Questo è il lavoro fatto finora con l'Assegno unico universale e il bonus madri lavoratrici.
"Fin dall'inizio abbiamo assicurato che la percezione dell'assegno unico non avrebbe inciso sulla soglia Isee", ha ricordato la ministra. Infatti, le entrate dovute all'Auu per i figli a carico non vengono considerate nell'Isee. Questo fa sì che l'importo dell'assegno stesso sia più alto, visto che dipende proprio dall'Isee. Ma non solo: se l'indicatore è più basso, si hanno maggiori possibilità di accedere al bonus asilo nido e al bonus nuovi nati (soglia a 40mila euro). Allo stesso modo, anche il bonus madri lavoratrici – che spetta a chi ha un Isee sotto i 40mila euro – non incide sull'importo dell'Assegno unico.
Una leggera modifica che il governo Meloni ha già inserito nell'Isee, a partire da quest'anno, è l'esclusione dei titoli di Stato. È un cambiamento che ha un impatto limitato per i redditi più bassi, dato che riguarda solo chi possiede titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. In ogni caso, le somme investite in questi strumenti finanziari non vengono considerate nell'Isee, fino a un limite di 50mila euro.
La linea, insomma, finora è stata di abbassare l'Isee delle famiglie, allargando l'accesso alle misure di sostegno. Nello stesso filone si inserisce anche la proposta fatta dal vicepremier Matteo Salvini alla fine di agosto: togliere la prima casa dal calcolo dell'Isee, per evitare che i bonus "vadano sempre ai soliti". Salvini ha detto che "se hai una casa di proprietà sei considerato ricco e sei eliminato"; va detto che la riforma aiuterebbe soprattutto chi ha case molto costose, dato che esiste già un'esenzione automatica nel calcolo dell'Isee, in base al valore Imu dell'immobile.
Finora l'idea di Salvini non ha trovato grande riscontro, almeno stando alle dichiarazioni pubbliche, da parte del resto del governo. La ministra Roccella ha invece chiarito che le proposte del suo tavolo tecnico sull'Isee arriveranno "a breve", e riguarderanno principalmente le famiglie – specialmente quelle con figli.