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“Il governo arriva, i morti rimangono”: scritte contro Meloni e Piantedosi a Cutro prima del Cdm

A Cutro sono comparse una serie di scritte contro l’esecutivo e il ministro dell’Interno nel giorno del Cdm: “Il governo arriva, i morti rimangono”, si legge sui muri della statale 106. E ancora: “Cutro non difende Piantedosi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Il governo arriva, i morti rimangono". Cutro accoglie così i ministri del governo Meloni, arrivati nella cittadina della Calabria teatro della strage di migranti della scorsa settimana. All'alba sono comparse una serie di scritte lungo la strada che collega la statale 106 a Cutro, dove è in programma alle 15:45 il Consiglio dei ministri sui temi dell'immigrazione fortemente voluto dalla presidente Meloni, in risposta alle polemiche per la sua assenza nei giorni scorsi. Il riferimento di tutte le scritte – realizzate con vernice nera da ignoti – è al naufragio che ha causato la morte di almeno 72 migranti, con il mare che continua a restituire corpi senza vita a una comunità provata dalla tragedia.

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"Cutro non difende Piantedosi", si leggeva questa mattina sui muri della statale. Scritte prontamente coperte da altre frasi che – al momento – rendono illeggibili le originali. Ma quella contro il ministro dell'Interno, protagonista mediatico della vicenda, non è l'unica scritta comparsa a Cutro. In una c'è un più 72 con una croce, chiaro riferimento alle vittime della tragedia. A seguire la scritta: "Cutro e la Calabria come Siria e Pakistan abbandonati a se stessi". La critica più dura all'esecutivo è contenuta nella scritta "il governo arriva, i morti rimangono". Ancora: "Benvenuti in Italia" e "anche Cutro è un comune italiano". E infine: "La loro speranza è uguale alla nostra".

Oggi pomeriggio si terrà il Consiglio dei ministri nella sede del Comune di Cutro, in cui verrà probabilmente approvato un decreto legge sull'immigrazione figlio della tragedia in mare. Il governo ha deciso di inasprire le pene per gli scafisti, che rischieranno fino a trent'anni di carcere, e rivedere in via generale le regole d'ingresso legale in Italia. Nello specifico c'è una revisione del decreto Flussi. Insomma, il messaggio è quello di Piantedosi: non partite, vi veniamo a prendere. Di concreto, però, c'è poco e nulla.

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