video suggerito
video suggerito

Il giallo del sequestro di Giuseppe Spinelli, ragioniere di Berlusconi

E’ una storia misteriosa quella del rapimento-lampo del fedelissimo tesoriere del Cavaliere. Ci sono ancora alcuni punti da chiarire: perché la denuncia alla Procura è stata fatta solo dopo 36 ore? Cosa è accaduta la notte del sequestro nella residenza dei coniugi? Cosa volevano veramente i sequestratori?
A cura di Biagio Chiariello
29 CONDIVISIONI
berlusconi-dubbioso

E' un caso sul quale c'è ancora molto da chiarire quello sul sequestro-lampo di Giuseppe Spinelli. La notte del 15 novembre il ragioniere e tesoriere di Berlusconi, insieme alla moglie è stato rapito da delinquenti per essere usato  come intermediario e proporre all'ex primo ministro documenti "scottanti" in cambio di 35 milioni di euro. Un incubo per il 71enne, già noto come il "ragioniere bunga bunga" (era lui, come emerso dalle carte sul processo Ruby, che si occupava di gestire i rapporti economici con le “Olgettine”), durato 11 ore, dalle 22 del 15 ottobre, alle 9 del giorno successivo. La denuncia da parte dei legali del Cavaliere arriva solo dopo 36 ore, nel pomeriggio di sabato 17. Perché mai questo ritardo? Niccolò Ghedini ha provato a chiarire, affermando che per capire quel che era accaduto, dato lo stato di choc in cui si trovava Spinelli, sono state necessarie parecchie ore. Solo dopo si è deciso di avvisare la Procura e denunciare l'accaduto.

Le carte per rovinare De Benedetti in cambio di 35 milioni di euro – La banda di sequestratori -sei persone: 3 italiani e 3 albanesi, tutti arrestati – avrebbe proposto carte sul Lodo Mondadori, in grado di ribaltare la sentenza dei giudici della Corte d'Appello di Milano che costringe Berlusconi a pagare 560 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti. Un "favore" da 35 milioni di euro. La "mente" del gruppo, l'uomo che indossava scarpette del Milan, propone a Spinelli una chiavetta e un Dvd dicendogli che in quei supporti informatici c'erano sette ore e quarantuno minuti di registrazione che avrebbero danneggiato Carlo De Benedetti. Non solo. Spinelli riferisce (al procuratore aggiunto Ilda Boccassini e al pm aggiunto Paolo Storari che lo hanno interrogato in merito al sequestro) anche di una cena nella quale il presidente della Camera Fini parlava con i 3 giudici milanesi che hanno trattato la causa del Lodo Mondadori, pregandoli di aiutarlo a mettere in difficoltà l'ex premier e che per questo «gli sarebbe stato grato per tutta la vita». Il dvd in questione al momento non esiste, o meglio non è mai stato trovato dagli inquirenti e men che meno visionato.

giuseppe-spinelli-ragioniere-berlusconi

La notte del sequestro e le 36 ore di silenzio – I sequestratori  hanno aggredito il ragioniere mentre costui rincasava, appena la moglie gli ha aperto la porta di casa, nella sua residenza a Bresso (Monza Brianza). Secondo la ricostruzione degli investigatori, stava rientrando a casa intorno alle 22 ed è stato travolto e spinto dentro casa da Francesco Leoni, regista della banda, e due dei tre albanesi. E' probabile che gli altri complici fossero nei pressi della villa di Spinelli. Il gruppo ha atteso fino alla mattina. Solo allora Spinelli riesce a mettersi in contatto con Berlusconi. La richiesta di riscatto è molto alta: 35 milioni di euro. A quel punto intervengono gli uomini della scorta del Cav. a trarre in salvo la coppia stravolta. Trascorre così tutta la giornata del 16 ottobre. Quindi il giorno dopo Ghedini & c. avvisano i magistrati milanesi che fanno scattare gli interrogatori.

E' stato pagato un riscatto? – Un mese dopo la storia viene a galla. I pm non escludono che per la liberazione di Spinelli e della moglie sia stato pagato «un riscatto in un momento successivo al rilascio degli ostaggi ma non monitorato», come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei sei sequestratori. Il gip, tuttavia, invita alla cautela: «è possibile, come è anche possibile che il denaro sia riconducibile ad altri affari illeciti di Francesco Leone (ndr uno dei sei arrestati), che non è nuovo alla commissione di reati come quello per cui si procede». Gli arrestati, come detto, sono sei: Leone, il capo, ex pentito pugliese di 51 anni, arrestato a Paliano (Frosinone); Pierluigi Tranquilli, di 34 anni, residente a Olevano Romano (Roma), pregiudicato, e Alessio Maier, di 46 anni, residente a Malnate (Varese), anch’egli con precedenti. Oltre a questi 3, ritenuti gli ideatori del sequestro, ci sono 3 albanesi pregiudicati.

Il giallo del sequestro Spinelli – La squadra mobile e la polizia giudiziaria lavorano sui dettagli di quelle 11 ore raccontate dai coniugi Spinelli e sui filmati delle telecamere della zona intorno all’abitazione. Un mese dopo, il blitz che porta all'arresto. Nel corso di questi 30 giorni, grazie alle intercettazioni telefoniche, gli inquirenti intuiscono che la banda discutere sulle modalità di prelevamento del contenuto delle cassette di sicurezza da due banche di Varese. Soldi che andavano messi al sicuro. Per impedire il prelievo, la polizia pensa ad un trucco: fa dichiarare l'istituto di credito temporaneamente chiuso per rapina. I banditi però iniziano ad essere sospettosi e richiedono ad un'agenzia specializzata di bonificare i loro cellulari. Ma ormai è troppo tardi. Il cerchio si stringe e anche Ghedini li invita a fare un passo indietro: «Se noi non vediamo i documenti non paghiamo una lira. E così li ho convinti a liberarli» ha detto oggi ai cronisti. Lo stesso legale di Berlusconi ha spiegato che i rapitori «non avevano nulla in mano». Ma la vicenda rimane ancora un giallo: pensare ad una banda che chiede un simile riscatto ad un personaggio così noto e poi dimostra di essere così incauta, fa sicuramente riflettere. La Boccassini, “nemica” di sempre del Cav, indaga.

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views