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Il bimbo migrante che vuole ballare al Papeete: polemica sul manifesto del Pd Lazio

La foto di un bambino migrante dietro una rete metallica. Un’immagine di sofferenza e disperazione scattata in un campo profughi. Di fianco la scritta: “Anche lui vuole ballare al Papeete”. Ma non si tratta di un post sui social di qualche account dall’umorismo discutibile: è il manifesto del Pd Lazio che chiede l’abolizione dei decreti sicurezza.
A cura di Annalisa Girardi
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"Anche lui vuole ballare al Papeete" si legge di fianco a un'immagine di un bambino migrante dietro una rete metallica, evidentemente rinchiuso in un campo profughi. Un messaggio decisamente di pessimo gusto, inadeguato e riprovevole, che non è stato pubblicato su Twitter da un utente qualsiasi. Infatti, si tratta di un post del Partito democratico Lazio che cercava di prendere posizione sui decreti varati durante il ministero di Matteo Salvini: "Bisogna cambiare i decreti sicurezza. Interverremo anche sulle multe alle Ong che salvano vite", si legge infatti di seguito. Ma il messaggio politico passa in secondo piano dietro una scelta comunicativa discutibile sotto ogni punto di vista.

Se molti follower della pagina Pd Lazio su Twitter condividono infatti il proposito di voler abolire i decreti sicurezza, non hanno invece apprezzato il fatto che si sia usata la foto di un bambino allo scopo. Un'immagine da cui traspare tutta la sofferenza e la disperazione del piccolo profugo e che stona decisamente con l'immagine del Papeete. Risulta poi quantomeno ridicola l'idea che il bambino, in fuga da guerra e violenza, abbia come prima aspirazione quella di andare a divertirsi nei luoghi frequentati da Matteo Salvini.

Il volto di un bambino per un messaggio politico

Se si vuole inoltre analizzare la questione a livello meramente politico, il messaggio stona anche da questo punto di vista: dal momento che c'è il Pd al governo ora, non è chiaro a chi dovrebbe rivolgersi il manifesto che chiede di rivedere un decreto, prerogativa appunto dell'esecutivo. Dopo le numerose polemiche esplose tra i commenti, il tweet è stato cancellato d'account dem regionale. Durante la discussione di ieri al Senato sull'autorizzazione a procedere contro Salvini nel caso Gregoretti, i parlamentari del Pd hanno subito inveito e protestato contro il senatore leghista, quando questi ha tirato in ballo i propri figli. Ai dem non è piaciuto l'argomento di Salvini per cui andrà in tribunale per dimostrare che "papà non è un delinquente e un sequestratore" ai suoi bimbi, che leggono quotidianamente gli attacchi al padre sul giornale: è quindi ancora meno chiara la scelta di utilizzare il volto di un minore per un manifesto politico.

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La replica del Pd Lazio

Qualche ora più tardi il Pd Lazio è tornato sui social per commentare l'accaduto. "Conta ciò che viene letto, non quello che si voleva dire. Questo post, realizzato da un giovane collaboratore dei social del PD della Provincia di Roma e rilanciato dai social del PD Lazio, nelle intenzioni, voleva – con forza comunicativa – rivendicare il diritto dei bambini africani a vivere la propria vita in ogni sua sfaccettatura, anche la più leggera e scanzonata. Cosa che faceva l'ex Ministro Salvini mentre teneva gli immigrati dietro a delle reti o sui ponti di navi sotto il sole a 40 gradi. Ma non è stato letto così, ne prendiamo atto, sia chi lo ha fatto che chi lo ha rilanciato. Se abbiamo, come abbiamo, ferito delle sensibilità chiediamo scusa", ha scritto la pagina dei dem del Lazio.

E ancora, spiegando la scelta mediatica: "Ci è chiaro che la scala dei diritti di tutti gli esseri umani parte dal diritto di vivere, bere, mangiare, studiare, lavorare, poter scegliere di avere una famiglia e dei figli e che l'ultima esigenza è divertirsi. Abbiamo fatto la scelta, risultata sbagliata, di usare l'ultima delle esigenze perché – assieme al mangiare – è la prima delle esigenze di chi ha leso per 15 mesi e cinque giorni i diritti di tanti esseri umani. Non essere capiti è sempre colpa di scrive e mai di chi legge. Scusate ancora".

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