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Covid 19

I parlamentari vogliono vaccinare deputati, senatori e sindaci prima delle altre categorie

Un atto di oltre 30 senatori, la richiesta di singoli parlamentari e anche un ordine del giorno approvato dalla Camera: la richiesta è quella di vaccinare contro il Covid prima i parlamentari e i sindaci, considerandoli categorie più a rischio di altre. Ma c’è già chi si oppone, come Matteo Salvini e il presidente dell’Anci Antonio Decaro.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il nuovo piano vaccinale del governo Draghi sembra dare la precedenza ai meno giovani, procedendo per fasce d’età e riducendo il numero di categorie a cui somministrare con priorità il vaccino anti-Covid. Una brutta notizia, apparentemente, anche per parlamentari e sindaci: proprio deputati e senatori, infatti, in queste ore stanno reiterando la richiesta di considerare come categorie a rischio e quindi prioritarie per la vaccinazione proprio quelle di chi rappresenta politicamente le istituzioni. Il tema è tornato al centro del dibattito dopo che più di 30 senatori hanno presentato un atto per chiedere di vaccinare prima i parlamentari. Un’idea condivisa da esponenti di ogni gruppo, ma che non piace, per esempio, al leader della Lega, Matteo Salvini. Non solo, perché oggi la Camera dei deputati ha anche approvato un ordine del giorno nel quale si chiede di vaccinare prioritariamente i sindaci. Ma gli stessi primi cittadini, con il presidente dell’Anci Antonio Decaro, dicono “no, grazie”.

I parlamentari chiedono di essere vaccinati con priorità

A rilanciare il tema questa mattina è Maria Teresa Baldini, intervenendo nell’Aula della Camera: “Noi dobbiamo dare il buon esempio, vaccinare i parlamentari è una questione di sicurezza, ma anche di rispetto verso chi è tenuto al distanziamento sociale ma vede noi in Aula ravvicinati. Nelle aule di Camera e Senato si riuniscono persone provenienti da tutta Italia a prescindere dal colore delle Regioni”, afferma la deputata di Forza Italia. “Parliamo di un numero di dosi veramente esiguo e non è comprensibile questa ipocrisia che sembra non tener conto neanche del fatto che tra noi ci sono stati diversi casi”, aggiunge. Anche la senatrice di Italia Viva, Silvia Vono, chiede di vaccinare prima i parlamentari: “Vorremmo solo lavorare nelle commissioni senza doverci bloccare ogni settimana per un caso di Covid”, afferma sostenendo che sarebbe “soltanto un atto di buonsenso per far funzionare il Parlamento a garanzia dei cittadini”.

L'odg che chiede di vaccinare prima i sindaci

C’è poi la questione dei sindaci, che si apre con l’ordine del giorno approvato alla Camera e presentato dai deputati dem Carmelo Miceli, Andrea Rossi, Francesco Critelli e Gian Mario Fragomeli: “Valutare l'opportunità di inserire i sindaci, in qualità di autorità sanitarie locali, tra le categorie ammesse prioritariamente alla vaccinazione anti-Covid nel nuovo piano vaccinale”, chiede l’odg. Secondo i parlamentari Pd “i sindaci hanno già pagato un prezzo altissimo sul fronte dell'emergenza pandemica, per tipo di attività e funzione sono sicuramente da considerare tra le categorie maggiormente esposte al rischio di contrarre il Covid”.

L'atto dei senatori per vaccinare prima i parlamentari

La questione nasce anche da un atto, il numero 3-02324, firmato da oltre 30 senatori e la cui capofila è Paola Binetti, dell’Udc. In questo atto si sottolinea che “in Senato attualmente ci sono almeno 15 senatori, che sono stati colpiti dal virus COVID-19, e nelle proiezioni che gli epidemiologi esperti fanno di questo indice, è realisticamente possibile supporre che entro la fine del mese potrebbero essere colpite almeno alte 50 persone, rendendo di fatto problematico lo svolgimento delle attività parlamentari; situazione altamente probabile se si tiene conto delle altre condizioni di rischio segnalate nel Piano delle priorità: l'età media dei senatori, alcuni dei quali con patologie pregresse, e le condizioni di stress e di rischio che i viaggi settimanali comportano per loro, oltre alla molteplicità delle relazioni che, sia pure con la massima prudenza, sono tenuti a mantenere in virtù del loro ruolo”. Motivo per cui si chiede al ministro della Salute, Roberto Speranza, se non sia “necessario e improcrastinabile procedere alla vaccinazione urgente dei senatori, considerando sia la loro età media che il ruolo che svolgono, non meno a rischio di quello dei docenti e delle forze armate, categorie considerate prioritarie nel nuovo Piano urgente per le vaccinazioni”.

Il no di Salvini e Decaro

La vaccinazione prioritaria dei parlamentari è un tema sollevato non solo in Italia. Se ne è discusso in Francia, Spagna e Portogallo. In Germania era stato chiesto a dicembre dal presidente del Bundestag, Wolfang Schauble, ma non è stato accontentato. Il Congresso Usa ha vaccinato tutti i suoi membri. Ma in Italia la questione sembra poter essere rimandata, come dimostrano anche le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, all’Adnkronos: “Io aspetto il mio turno, non ho fretta”. Opinione espressa anche dal sindaco di Bari e presidente dell’Anci Decaro in merito ai primi cittadini: “Alcuni parlamentari, con un ordine del giorno approvato alla Camera, chiedono di inserire i sindaci tra le categorie ammesse prioritariamente alla vaccinazione in qualità di autorità sanitarie locali. Li ringraziamo, ma ci sono tante categorie di lavoratori esposti e fragili, che dovrebbero essere vaccinati prima di noi. Noi sindaci aspetteremo il nostro turno”.

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