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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, Di Maio: “Putin è più preoccupato della sua faccia che delle vite dei civili”

Il ministro degli Esteri ha sottolineato che la comunità internazionale sta facendo di tutto per “fermare la guerra” e “salvare la vita ai civili ucraini”, ma Putin è “molto più preoccupato della sua faccia”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La priorità è fermare la guerra e salvare la vita ai civili ucraini. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha le idee chiare. Nel suo intervento a Skytg24, l'esponente di governo pentastellato ha sottolineato il lavoro che svolge l'Italia al fianco della comunità internazionale, da un lato per "isolare la Russia", dall'altro per "fare pressioni su Putin per fermare la guerra". Di Maio ha spiegato che per gli accordi di pace "ci vorrà troppo tempo", ma che "possiamo lavorare solo ad un cessate il fuoco per garantire l'evacuazione dei civili e i corridoi umanitari", perché "senza i corridoi umanitari condanniamo a morte i civili ucraini". E su questo il ministro degli Esteri è sicuro: "Penso che Putin sia molto più preoccupato della sua faccia che delle vite dei civili che stanno morendo".

Di Maio ha anche annunciato che "dopo tutto quello che sta succedendo" non si potrà mai tornare al mondo prima della guerra in Ucraina: "I rapporti politici tra Russia e resto del mondo stanno cambiando profondamente – ha sottolineato – L'Italia ha sottoscritto la richiesta alla Corte penale internazionale di verificare crimini di guerra in Ucraina". Perché "vedendo bombardamenti su ospedali, teatri e infrastrutture civili ci si deve interrogare sui crimini di guerra e ci sono le sedi competenti, dove ci siamo già mossi".

Il ministro degli Esteri ha commentato anche la telefonata tra i presidenti di Usa e Cina, Biden e Xi Jinping, avvenuta oggi nel primo pomeriggio: "Sicuramente questa telefonata non farà piacere a Putin, convinto di avere dalla sua parte la Cina – ha detto Di Maio – La Cina si sta sempre più affermando come l'altro grande attore geopolitico e la Russia arretra. Non è ancora chiarissimo qual è la posizione della Cina ma anche il mio omologo è stato chiaro sul fatto di voler lavorare per avere un accordo di pace, mentre c'è stato un momento in cui Putin pensava di avere" Pechino dalla sua parte.

Quanto all'organizzazione a livello europeo, Di Maio ha voluto sottolineare che Draghi sente continuamente il cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron: "L'Italia è su tutti i tavoli e sta dando un contributo su tutti i fronti – ha assicurato – e nonostante tutta la comunità internazionale stia provando a dire a Putin di fermarsi, lui non si ferma". Il ministro degli Esteri ha anche ribadito che "dobbiamo continuare con lo spirito di solidarietà europeo che abbiamo sempre sostenuto per quanto riguarda i rifugiati, ma anche per quanto riguarda i cittadini europei". E cioè "serve un fondo compensativo europeo che eviti gli effetti del caro energia".

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