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Grillo: “Pd e Pdl d’accordo su Passera premier. Noi proponiamo referendum online sull’Euro”

Intervistato da Wired, il capo del Movimento 5 Stelle rivela un presunto accordo tra Pd e Pdl su una premiership di Corrado Passera. E rilancia il referendum sull’Euro.
A cura di Davide Falcioni
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Tsunami tour, Beppe Grillo a Teramo

Malgrado il grave lutto che lo ha colpito, Beppe Grillo è arrivato in tarda mattinata a Roma, al meeting dei 163 eletti del Movimento 5 Stelle, che in sua attesa non hanno rilasciato nessuna importante dichiarazione sulla linea politiche che terranno in Parlamento ma si sono limitati a raccontare che "il fine dell'incontro è conoscersi". Intanto stamattina su Wired è uscita un'intervista al comico genovese, che  parlando dell'Europa ha detto: "La classe politica italiana non fa il bene dell'Italia. E quindi neanche dell'Europa. Destra e sinistra erano già alleati prima con Monti. Lo saranno ancora con un altro presidente del consiglio, chissà, forse Corrado Passera [che ha deciso di non commentare la vicenda, ndr]. E non vogliono fare veramente una nuova legge elettorale. Sono già d'accordo per mettersi assieme e governare facendo passare il Movimento 5 stelle come irresponsabile. Ma noi saremmo irresponsabili se ci alleassimo con loro. Quel che deve pensare l’Europa però è altro e cioè che  il Movimento 5 stelle porterà un’ondata di legalità e rispetto per la legge che farà bene all'Italia. Tutti gli imprenditori stranieri, francesi come tedeschi, saranno i benvenuti e potranno investire potendosi finalmente sentire più tutelati e garantiti".

Grillo ha spiegato anche che il modello del Movimento 5 Stelle è replicabile anche nel resto d'Europa, "purché parta dal basso e trovi idee e persone in grado di unire riflessioni che spesso la gente non sa di avere in comune perché non trovano nessun catalizzatore che le rappresenti". E ancora sull'Europa: "Io sono un convinto europeista. Sono a favore di un referendum online sull'Euro e sono allo stesso tempo a favore di un'Europa unita, ma che sia moderna, che parli la stessa lingua e non undici differenti come accade al parlamento europeo. Dobbiamo utilizzare però nuove parole. L'Europa non può essere fondata su parole come spread e obbligazioni, ma su temi comuni. Un’Europa non di finanza, ma di persone. Anche il fisco dovrebbe essere uniformato tra i vari paesi, sennò che Europa siamo?".

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