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Grillo “padre” prova a mediare tra i “figli” Conte e Di Maio: “Rinunciare a sé per bene di tutti”

“Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti”: con un post nel suo blog, “Cupio dissolvi”, Beppe Grillo tenta la rappacificazione dopo giorni di scontro aperto tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio.
A cura di Annalisa Girardi
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Grillo "padre" si rivolge ai "figli" Conte e Di Maio per tentare di rappacificare le acque dopo i dissidi interni emersi durante la partita del Quirinale. In un post sul suo blog dal titolo "Cupio dissolvi", il fondatore del Movimento Cinque Stelle parla, senza mai citarli, al presidente e all'ex capo politico, invitandoli a "rinunciare a sé per il bene di tutti".  Dopo gli ultimi giorni turbolenti, è direttamente Beppe Grillo a prendere in mano la situazione, intervenendo esplicitamente per la prima volta sul fronte interno che vede Giuseppe Conte e Luigi Di Maio agli antipodi.

"Una volta un padre venerabile (Bapu Mahatma Ghandi) disse ai suoi “sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario. Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei)", scrive Grillo. E ancora: "Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla".

La settimana di votazioni per il presidente della Repubblica ha innescato uno scontro aperto all'interno del Movimento, concretizzando dissidi e dissapori di cui si parlava da tempo tra Conte e Di Maio. Al ministro degli Esteri non sarebbe andata giù la candidatura di Elisabetta Belloni concordata da Conte in gran segreto con Matteo Salvini, sostenuta anche dallo stesso Grillo. Da lì le dichiarazioni alla stampa, circondato dai suoi fedelissimi, in cui annunciava il bisogno di una riflessione interna tra i ranghi dei Cinque Stelle.

Per poi muoversi e lanciare una serie di segnali. Prima l'incontro a pranzo, con tanto di fotografia, con la stessa Bellini (che lo definisce un amico leale), poi la visita dell'ex sindaca Virginia Raggi alla Farnesina. E alla fine la telefonata all'ex prima cittadina di Torino, Chiara Appendino. In tutto questo i capigruppo M5s alla Camera e al Senato starebbero facendo di tutto per ricucire gli strappi. Per ora, però, le differenze non sono ancora state dissipate. Tanto da rendere necessario l'intervento del Garante.

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