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Global Health Summit: perché è giusto liberalizzare i brevetti sui vaccini

Si avvicina il Global Health Summit, l’evento che si terrà nella capitale dove i Paesi del G20 si confronteranno sulle lezioni della pandemia di coronavirus. Una questione centrale sarà quella che riguarda i brevetti sui vaccini: in queste ore che precedono il vertice, infatti, organizzazioni e forze politiche si stanno mobilitando per spingere i leader mondiali a sostenere questa proposta, sottolineando che è l’unico modo per uscire dalla pandemia.
A cura di Annalisa Girardi
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Venerdì 21 maggio a Roma si terrà il Global Health Summit, un evento in cui i leader del G20 e di diverse organizzazioni internazionali attive nell'ambito della Sanità si potranno confrontare sulle lezioni della pandemia di coronavirus per poi redigere una Dichiarazione di Roma su una serie di principi fondamentali da seguire per prevenire crisi sanitarie future. Chiaramente uno dei temi centrali dell'incontro sarà la campagna vaccinale e la proposta, avanzata in primis da India e Sudafrica e sostenuta da circa un centinaio di Paesi in via di sviluppo a cui si sono poi aggiunti anche gli Stati Uniti, di sospendere i brevetti sui vaccini anti-Covid per aumentare la produzione e garantire quindi l'accesso a questi farmaci anche ai Paesi più poveri.

L'Unione europea non ha ancora preso una chiara posizione. Dopo una prima apertura da parte della presidente di Commissione, Ursula von der Leyen, gli Stati membri si erano spaccati e non tutti vogliono sospendere i diritti di proprietà intellettuale. In queste ore precedenti al vertice diverse organizzazioni, ma anche forze politiche, si stanno quindi mobilitando per sottolineare come al Global Health Summit sia fondamentale che i leader mondiali aprano alla revoca temporanea dei brevetti mettendo la salute di tutti i cittadini, indipendentemente dal Paese in cui vivono, prima degli interessi delle case farmaceutiche.

L'accesso equo al vaccino in tempi di pandemia

La People's Vaccine Alliance, insieme a Oxfam Italia, Emergency e Civil 20, in vista del Global Health Summit che si terrà venerdì 21 maggio a Roma ha organizzato un evento, a cui Fanpage.it ha partecipato, in cui esperti italiani e internazionali hanno discusso dell'attuale sistema di ricerca, sviluppo, produzione e distribuzione, chiedendosi se sia in effetti equo nel garantire l'accesso ai vaccini anti-Covid, ma più in generale alle tecnologie sanitarie. "Se vogliamo controllare la pandemia dobbiamo avere un equo accesso ai vaccini. È fondamentale per tenere sotto controllo la pandemia", ha sottolineato Sangeeta Shashikant, consulente legale del Third World Network. Per poi ribadire come anche in una situazione straordinaria come quella in cui ci troviamo, ormai nel pieno della campagna vaccinale, si stiano seguendo le logiche di mercato indirizzate solamente al profitto. "A meno che i governi non si mobilitino e prendano iniziative concrete contro i monopoli delle farmaceutiche sarà difficilissimo garantire accesso equo ai vaccini e tenere sotto controllo la pandemia", ha concluso Sangeeta Shashikant.

Ha poi preso la parola Erika Dueñas, dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). "L'obiettivo più importante è impedire così tante vittime", ha detto lanciando un appello affinché si prendano in considerazione tutte le strade percorribili, inclusa chiaramente quella della sospensione dei brevetti. Si è quindi rivolta direttamente alle industrie, le istituzioni e le altre organizzazioni coinvolte chiedendo loro di sostenere la condivisione della proprietà intellettuale e delle licenze in completa trasparenza.

L'attivista Ellen T’Hoen, direttrice del network Medicines, Law & Policy, ha poi precisato: "Un accesso generalizzato al vaccino a tutti è l'unico modo per uscire dalla pandemia. Avevo sperato che questo disastro globale avrebbe avvicinato tutti, ma c'è ancora una profonda diseguaglianza", facendo riferimento ai meccanismi di condivisione volontaria della tecnologia e del know how necessari per produrre il vaccino, che ad oggi rimangono marginali. Per garantire sia l'accesso che l'innovazione, ha aggiunto, bisogna continuare ad assicurare il sostengo pubblico alla ricerca. Dopodiché il nuovo principio guida nel momento in cui viene sviluppato un farmaco così rilevante dovrebbe essere quello della condivisione, ha concluso.

All'evento ha partecipato anche Giulia Grillo, ex ministra della Salute nel governo italiano, che ha specificato: "Gli Stati devono fare tutto il possibile per uscire dall'emergenza", sottolineando che siamo a un incrocio e dobbiamo scegliere, come Unione europea, se "fare la differenza o continuare a rimanere immobili". E ancora: "Questo non vuol dire che l'innovazione tecnologica non vada premiata, ma i vaccini devono essere accessibili per tutti".

Il dibattito al Parlamento europeo

Il dibattito ha investito anche le istituzioni europee: "Voglio dirlo senza giri di parole: liberate i brevetti! Non è solo il M5S che lo chiede, ma il mondo intero: il Presidente Biden, il Papa, l’Oms, ma soprattutto la maggioranza dei cittadini europei. Il Vicepresidente della Commissione europea Dombrovkis dice che è complicato, ma la complessità si affronta, non si evita, ancora di più quando in gioco ci sono delle vite", ha detto la capodelegazione del Movimento Cinque Stelle, Tiziana Beghin, in un intervento al Parlamento europeo in cui ha sottolineato che solamente il 9% dell'intera umanità è stato vaccinato contro il coronavirus. Una percentuale che crolla all'1% se si considerano i Paesi poveri. "Ogni giorno di ritardo è un regalo al virus, un'occasione per creare varianti che possono riportare l’orologio a marzo 2020 e farci ricominciare da zero. Perché una cosa deve essere chiara: se il mondo non ne esce, non ne usciremo nemmeno noi. E quindi basta fingere di proteggere l’innovazione, quando in realtà si stanno solo proteggendo azionisti e dividendi. Big Pharma ha ricevuto decine di miliardi pubblici per la ricerca e questi vaccini li abbiamo pagati due volte, prima per svilupparli e poi per comprarli ancor prima di sapere se funzionassero: rischio zero e guadagno sicuro per Big Pharma, mentre noi abbiamo subìto contratti segreti, ritardi e riduzioni. Perciò io dico che i vaccini sono un bene pubblico, appartengono al genere umano, sono di tutti noi".

Alla vigilia del Global Health Summit nella capitale, il M5s ha organizzato un evento a cui parteciperanno anche il Partito democratico e Leu sottolineando che la presidenza italiana del G20 dovrebbe essere per il nostro Paese "l'occasione di farsi parte attiva nel promuovere la liberalizzazione dei brevetti sui vaccini", un obiettivo che "dobbiamo raggiungere se vogliamo incrementare la produzione dei vaccini e garantire una diffusione più equa tra i Paesi, soprattutto per quelli economicamente più svantaggiati, impedendo cosi' che il virus si diffonda con le sue varianti".

L'attacco ai vertici Ue: "Siete i burattini di Big Pharma"

Il M5s non è l'unico partito al Parlamento europeo a mobilitarsi per la sospensione dei brevetti: "Dovreste vergognarvi di essere i burattini delle Big Pharma. Come è possibile che dobbiamo discutere ancora una volta sulla liberazione dei brevetti? Sarebbe stato ovvio dall'inizio se non aveste deciso di servire gli interessi di Big Pharma. Sono in gioco milioni di vite e la vostra inerzia uccide", ha detto Manon Aubry, europarlamentare del gruppo Sinistra Unitaria Europea, intervenendo oggi nell'Aula. La deputata europea ha usato parole durissime contro i vertici delle istituzioni, accusandole di aver imposto restrizioni severissime alle libertà dei cittadini senza prevedere invece regole per le farmaceutiche, di aver reso il vaccino un bene privato pur avendo stanziato importanti fondi pubblici. Per poi concludere: "Avete fatto diventare la pandemia uno strumento di guadagno: 3 miliardi di profitti per Pfizer solo nel primo trimestre. Avete protetto ad ogni costo i monopoli causando carenza di vaccini a livello mondiale".

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